Antonio Ruperti
2 minuti per la letturaTragedia a Cosenza dove un 17enne muore in un incidente stradale verificatosi a seguito di uno scontro con una volante della Polizia, la famiglia ora chiede giustizia e denuncia gli agenti
COSENZA – Chiedono giustizia i genitori di Antonio Ruperti, il giovane di soli 17 anni deceduto ieri, 9 settembre 2023, a Cosenza in seguito allo scontro con un’auto della Polizia. L’incidente si è verificato all’incrocio tra via Falvo e via Martorelli. L’impatto ha sbalzato il giovane di alcuni metri portandolo a colpire il muro di un palazzo. Il ragazzino viaggiava a bordo di una motocicletta di grossa cilindrata e – da quel che si è appreso – era sprovvisto di patente.
Inoltre, il mezzo era privo di revisione e assicurazione ed era di proprietà di Valentino De Francesco, pregiudicato della zona. I genitori di Antonio, Vittorio Ruperti e sua moglie Laura Bevacqua, assistiti dall’avvocato Mario Scarpelli, questa mattina, 10 settembre, presso la sede del Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza hanno formalizzato denuncia-querela. L’accusa mossa dai genitori e di omicidio nei confronti dei tre uomini in divisa occupanti la vettura, una Jeep Renegade in uso alla Questura e regolarmente in servizio.
COSENZA, 17ENNE MUORE IN UN INCIDENTE CON UNA VOLANTE, LE ACCUSE DELLA FAMIGLIA AI POLIZIOTTI
Ai tre agenti, che avrebbero già ammesso di non aver dato la precedenza, la famiglia contesta la presunta intenzionalità nell’aver cercato di bloccare la marcia del ragazzo e, di conseguenza, la responsabilità in ordine al suo decesso.
Decesso sopraggiunto nella Rianimazione dell’ospedale “Annunziata” a causa delle gravi ferite riportate. In altre parole, i poliziotti – secondo la ricostruzione fornita anche da alcuni testimoni che avrebbero assistito alla scena – erano già sulle sue tracce. Si sarebbe trattato, dunque, di un inseguimento. Sequestrati la salma del ragazzo e i referti medici in attesa della disposizione dell’autopsia da parte del pm titolare del fascicolo, prevista nelle prossime ore. Oltre alla Procura ordinaria, dell’accaduto è stata interessata anche la Procura presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro.
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