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Ritrovato il cadavere di Carmine Morello 49 anni di Corigliano Rossano di cui si erano perse le tracce lo scorso 9 agosto
CORIGLIANO ROSSANO – Ritrovato cadavere Carmine Morello di cui si erano perse le tracce lo scorso 9 agosto. Morello, 49 anni di Corigliano Rossano, padre di tre ragazze e vedovo, è stato trovato cadavere in contrada Strange. Al confine tra il comune di Corigliano Rossano e Crosìa. Vicino la sua moto enduro. A portare i carabinieri del Reparto Operativo di Corigliano, al comando del neo tenente colonnello Marco Gianluca Filippi, sul posto l’intensa attività investigativa, che fin dalla scomparsa dell’uomo è continuata a ritmo serrato.
Le indagini, mai interrotte, non hanno lasciato nessuna pista imbattuta. Iniziate dal giorno in cui i congiunti hanno segnalato la scomparsa del Morello presso la caserma dell’arma. Il tenente colonnello Filippi e i suoi uomini hanno acquisito immagini di videocamere e sentito le persone informate. Morello era svanito nel nulla, dopo essersi allontanato dalla rivendita di moto di un suo amico, dove, pare, fosse solito trascorrere del tempo, assicurando che sarebbe mancato solo una decina di minuti.
Da allora intorno alla sua sorte si è aperto un buco nero. Fino a quando la certosina attività degli investigatori del Reparto Territoriale li ha portati nella desolata e poco battuta contrada Strange. Lì, i militari, hanno trovato la motocicletta di Morello. Il mezzo era nascosto sotto lastre di lamiera. Poco distante, il corpo in avanzato stato di decomposizione dell’uomo, irriconoscibile. Sul corpo i segni evidenti di arma da fuoco.
Massimo riserbo da parte dell’autorità giudiziaria sul numero dei colpi che hanno attinto il 49enne e sul tipo di arma usata. Verosimilmente, i killer potrebbero aver ucciso l’uomo lo stesso giorno della scomparsa. Anche se, per avere maggiore dettagli bisognerà aspettare le risultanze dell’autopsia. La salma, dopo i rilievi di rito, è stata portata presso l’obitorio dell’ospedale Giannettasio di Rossano. Il corpo sarà conservato in attesa che la Procura di Castrovillari, competente, designi, già oggi, l’anatomopatologo per l’esame necroscopico.
Mentre le indagini dovranno chiarire il perché Morello si trovasse in quella zona di campagna e chi ve lo abbia attirato, in quella che ad oggi sembra essere una trappola in piena regola. Chiaro è che l’uomo ha avuto fiducia. Avendo persino lasciato il telefono cellulare nel negozio, ultimo posto in cui è stato visto. Sbadataggine o precauzione per non essere individuato nei suoi spostamenti? Questo è solo uno dei tanti quesiti a cui sono chiamati a dare risposte Filippi e i suoi.
Gli inquirenti avevano arrestato Morello nel 2013 nell’ambito dell’operazione “Stop” contro la ‘ndrina di Rossano, con l’accusa di aver tentato di uccidere, il giorno di Santo Stefano del 2002, Antonio Manzi alias Tom Tom, perché si sarebbe opposto all’ascesa criminale di Nicola Acri “occhi di ghiaccio” che, dal 2021, collabora con la giustizia. Fu lui ad accusare Morello insieme a Giuseppe Ferrante di quel reato da cui la Cassazione lo ha assolto il 2 luglio scorso. Nei giorni scorsi i carabinieri nel corso di una perquisizione, ufficialmente non collegata con la sparizione di Morello, hanno rinvenuto una pistola in casa di Eugenio Manzi, fratello di Antonio, che per questo si trova detenuto in carcere.
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