Piazza Bilotti, al centro di Cosenza
3 minuti per la letturaCOSENZA – Erano più o meno, le 19.30 quando sabato scorso, nella centralissima piazza Bilotti, si è scatenato il panico. Due bande antagoniste di ragazzini si sono rese protagoniste di una violenta rissa, che ha causato anche dei feriti e che, se non fosse stato per il provvidenziale aiuto prestato dai passanti e dalle forze di Polizia accorse sul posto, sarebbe potuta sfociare in ben altro.
C’è anche chi, addirittura, parla di un gruppo formato da diversi giovani che si sarebbe scagliato contro due soltanto, di nazionalità egiziana o marocchina. Su questi aspetti farà luce, senz’altro, il filmato delle telecamere acquisito dalla Polizia che in queste ore indaga sull’accaduto.
Ma c’è un dato che non sfugge a chi era presente: la violenza inaudita di quegli attimi in cui, la maggior parte degli astanti, al posto di placare gli animi, incitava ancor più allo scontro. Per di più, stando ad alcune testimonianze raccolte, non sarebbe la prima volta che fatti del genere si verificano, specie di sabato sera, quando gruppetti di vandali si riversano in piazza devastando tutto ciò che trovano: lampioni, vasi, bottiglie, persino i monopattini elettrici che, per tale ragione, sono stati rimossi dall’area pedonale. Il segno che si è in presenza di una vera e propria emergenza.
«Di sabato c’è sempre tanto movimento di giovani tra i 16 e 17 anni – racconta Angelo, il barista tra i primi a prestare aiuto ai ragazzi feriti – ad un tratto abbiamo visto venire da corso Mazzini verso piazza Bilotti una folla di ragazzini, saranno stati una trentina, una quarantina, e ce n’erano pure altri che si erano avvicinati. Si vedeva che c’era un po’ di nervosismo tra due o tre di loro. Ad un certo punto sono andati verso il parcheggio di piazza Bilotti e sono tornati indietro. Nel ritornare indietro, davanti ai nostri tavoli, hanno preso due sedie e uno ha scagliato la prima sedia addosso a un suo coetaneo. Poi siamo intervenuti in tanti, anche io personalmente, abbiamo assistito a un “casino” pazzesco. In poche parole, quattro erano contro uno che era per terra e lo prendevano a calci, pugni. Un signore, che io definisco perbene, si è addirittura messo di sopra al ragazzino che era a terra per proteggerlo e parare i pugni e i calci».
Anche questa persona è stata ferita?
«Il signore non è stato ferito però è stato molto coraggioso. Io non lo conoscevo, ma devo dire che, con il suo gesto, è riuscito a non farlo proprio toccare. Questo mi è rimasto impresso».
A quel punto è intervenuto anche lei?
«Sì, sono intervenuto anch’io, ho fermato qualcuno, dicevo “basta, basta!”, poi altre persone grandi si sono date tutte da fare per sedare la lite».
Le risulta che fossero due le bande contrapposte?
«Questo non saprei dirlo, perché c’era talmente tanta gente, pure qualche ragazzino che non c’entrava niente preso dall’euforia di assistere alla scena. Addirittura da noi c’era un tavolo di 7-8 ragazzini che prendevano il caffé e delle signorine hanno aiutato altri che avevano perso gli zaini e altri oggetti e li hanno portati qui al bar. Non si è capito nulla. Di certo so solo che erano tutti ragazzini dai 16 ai 18 anni più o meno».
Sa dirci qualcosa invece riguardo al tubo metallico usato per colpire? Ha visto la scena?
«Almeno da quello che abbiamo visto, era un tubo di quelli che reggevano i vasi su piazza Bilotti. È stato preso proprio con forza, altrimenti era fissato per bene. Ma il primo colpo che ha causato la perdita di sangue è stato quello sferrato con la sedia. Poi ci sono stati calci forti. Il resto, lo sapete».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA