La Lancia Y bianca in cui si trovava la coppia
1 minuto per la letturaSCALEA – Omicidio suicidio nella notte a Scalea. Un rapporto che via via si è degradato, fino al punto della tragica decisione presa da Antonio Russo, 31 anni, agente di vigilanza della Metropol di Scalea, l’azienda che aveva contribuito a fondare il padre, deceduto prematuramente.
Quella di questa notte è l’ennesima lite al culmine di un rapporto che ormai si era degradato. La coppia si trovava nell’auto, una Lancia Y bianca. Forse per chiarire una serie di questioni. In casa, in va Borsellino, la bimba di due anni che dormiva.
Antonio Russo, in un momento di ira ha preso la pistola in dotazione agli agenti di vigilanza ed ha scaricato ben sette colpi sulla compagna, Ilaria Sollazzo, 31 anni, lasciandola priva di vita all’interno dell’automobile.
Poi, quando ha elaborato la tragedia che si era consumata, non ci ha pensato due volte: ha rivolto la pistola verso sé stesso ed ha esploso il colpo mortale in testa.
OMICIDIO SUICIDIO A SCALEA, BIMBA RESTA SENZA GENITORI
Chi ben conosceva la coppia era a conoscenza che il rapporto dopo alcuni anni di convivenza si era andato via via degradando, ma nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo così tragico.
L’automobile parcheggiata ai bordi di via Borsellino, una strada centrale di Scalea che da via Lauro conduce ad un noto supermercato, è stata posta sotto sequestro dai carabinieri della compagna di Scalea che indagano.
I corpi di Antonio Russo e Ilaria Sollazzo sono stati ricomposti dal servizio funebre Tarallo e trasportati all’ospedale di Cetraro per l’autopsia. Ma, la dinamica dei fatti appare abbastanza chiara.
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