La centrale del Mercure
2 minuti per la letturaLAINO BORGO (COSENZA) – Ennesimo tragedia sul lavoro in Italia e in particolare in Calabria che costa la vita ad un 35enne. Questa volta a perdere la vita è un dipendente di una ditta appaltatrice esterna attiva all’interno della Centrale del Mercure di Laino Borgo.
L’uomo, un 35enne di nazionalità straniera, è morto per cause il cui accertamento sarà affidato agli organi inquirenti. Tuttavia da quanto è stato possibile apprendere l’incidente si è verificato durante il fermo degli impianti
per manutenzione della centrale a biomasse.
Indagini sono state avviate con il coordinamento della Procura di Castrovillari per ricostruire la dinamica dell’accaduto, la procura ha anche disposto il sequestro della salma.
«La società Mercure Srl e tutto il personale – è detto in una nota – sono profondamente colpiti ed esprimono il proprio dolore per l’accaduto».
La vittima di cui non è stato ancora reso noto il nome lavorava con un contratto a termine, e pare anche fosse nella fase terminale del contratto di lavoro, alle dipendenze di una ditta pugliese impegnata nella riqualificazione dell’impianto e nello smantellamento di un gruppo ormai dismesso.
Da quanto si è potuto apprendere il trentacinquenne sarebbe precipitato da un ponteggio, non è ancora chiaro se per una distrazione o per un malore improvviso, cadendo su un nastro trasportatore e morendo sul colpo.
LA CENTRALE DEL MERCURE
La centrale del Mercure si trova sul versante calabrese del parco del Pollino nel comune di Laino Borgo, in provincia di Cosenza, vicino al confine con la Basilicata. L’impianto copre una superficie complessiva di 11 ettari e ha una capacità di 41 MW lordi di produzione di energia da biomassa.
Costruita tra ii 1964 e il 1965 e contava due unità per la combustione della lignite per una potenza di 75 MW. La posizione fu scelta per la vicinanza di una miniera di lignite a cielo aperto in seguito è stata convertita a olio denso per essere poi fermata negli anni ’80.
La ripresa delle attività si ha negli anni 2004-2005 con l’avvio della conversione a centrale a biomassa. Nel 2011-2012 Enel, allora proprietaria, l’Ente Parco e gli altri enti locali concordarono la riapertura della centrale del Mercure che oggi «opera nel segno dell’innovazione tecnologica e del rispetto dell’ambiente – si legge sul sito della società di gestione – grazie anche alla creazione di una filiera produttiva virtuosa. Il legame con il territorio si è così concretizzato nella costruzione di un’economia circolare al cui centro è la biomassa legnosa proveniente prevalentemente da produttori locali».
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