La costa di San Lucido
2 minuti per la letturaSAN LUCIDO (COSENZA) – Lite tra pescatori: due finiscono in ospedale. E’ ancora tutta da chiarire la vicenda di cronaca registrata nei giorni scorsi in territorio sanlucidano, e che ha visto protagonisti due gruppi di pescatori in lite tra loro da diverso tempo per motivi legati alla zona di pesca ed alla vendita del prodotto.
Da quanto appreso, i dissapori tra le due famiglie, nelle ultime settimane, si sarebbero acuiti ulteriormente, tanto da spingere un componente giovane di uno dei due nuclei ad investire con l’auto il componente più anziano dell’altra famiglia (60 anni circa). Almeno questa è stata la versione fornita dai congiunti alle forze dell’ordine, intervenute sul posto per effettuare i rilievi del caso. L’anziano è stato trasportato in ospedale, ma fortunatamente ha riportato ferite lievi. Il conducente dell’auto è rimasto illeso, ma il mezzo è stato comunque sottoposto a fermo poiché privo di assicurazione.
Il fatto di cronaca, purtroppo, alcuni giorni dopo, ha avuto risvolti inaspettati. Cinque persone, di cui quattro con il volto coperto da passamontagna, verosimilmente per vendicarsi dell’accaduto, hanno organizzato un raid punitivo nei confronti di uno dei componenti della famiglia contrapposta, venditore ambulante di prodotti ittici.
Gli stessi, dopo aver circondato il giovane in una strada isolata della Marina, lo hanno preso a calci e pugni, soprattutto in volto. L’uomo, lasciato a terra ferito, è stato soccorso da alcuni passanti che hanno allertato l’unità operativa del 118 dell’ospedale di Paola. Il giovane si è presentato ai sanitari con il volto tumefatto dai colpi ricevuti, e diversi lividi su tutto il corpo. Da qui la richiesta di intervento delle forze dell’ordine.
Ai militari la vittima ha raccontato di aver riconosciuto solo uno dei cinque aggressori, ovvero l’unico che non indossava il passamontagna. In virtù di ciò, pertanto, i componenti di entrambe le famiglie sono stati convocati in caserma per essere ascoltati in qualità di persone informate sui fatti. Le indagini sono ancora in corso e, attraverso anche i filmati di alcune telecamere di sorveglianza, si sta cercando di comprendere se vi sia un fondo di verità sulle versioni fornite dalle due persone finite in Ospedale.
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