Gli impianti di risalita a Lorica
1 minuto per la letturaCOSENZA – Il primo dicembre 2016 su quegli stessi impianti dove ieri ha perso la vita Alessandro Marcelli (LEGGI) morì un giovane operaio di 31 anni. Si chiamava Enzo Bloise. Un calabrese originario di Laino Borgo che da tempo era residente a Savona. Lavorava per la ditta Basso che in quel momento stava effettuando i collaudi della nuova cabinovia. Si trattava di operazioni di manutenzione e analisi dell’impianto, ormai terminato.
Enzo Bloise si trovata sul carrello di servizio assieme ad un altro operaio. La caduta fu fatale soltanto per il trentunenne. L’altro occupante, un venticinquenne di San Nicola Arcella, rimase gravemente ferito. Erano gli addetti alla manutenzione dell’impianto per conto della Bartholet, l’azienda svizzera che diede in subappalto alla Basso quella fase di manutenzione. A vincere l’appalto, però, fu la ditta Barbieri che a sua volta procedette ai subappalti. Poco prima della tragedia Bloise aveva montato il cestello per la verifica.
«La linea della seggiovia era finita – scrisse l’azienda Basso in quei giorni – I colleghi hanno posizionato una navicella d’emergenza e dovevano fare una ricognizione visiva per verificare che tutto funzionasse. Sotto una rulliera, presente tra i pali, improvvisamente la navicella ha ceduto».
L’incidente portò al sequestro dell’interno impianto di risalita.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA