Un'immagine del video che ha ripreso la rissa
1 minuto per la letturaCOSENZA – “Signò, guardativi u figliu”. L’uomo di 35 anni che sta per parcheggiare l’auto rischia di trovarsi un bambino sotto le sue ruote e si rivolge così alla mamma del piccolo: mostrando il proprio disappunto.
È il prologo alla rissa andata in scena giovedì scorso all’autostazione di Cosenza, vicenda per quale sono indagate almeno quattro persone, fra cui due donne.
A innescare la miccia è proprio la madre del bimbo, di origine marocchina, perché al rimprovero mosso nei suoi confronti reagisce in modo scomposto: con uno sputo all’indirizzo degli interlocutori. Di lì a poco passerà anche ai fatti, venendo alle mani con la fidanzata del 35enne, una ragazza di sei anni più giovane. Quest’ultima viene atterrata e quando dall’abitacolo fuoriesce il guidatore, anche lui si ritrova addosso un giovane che accompagna la marocchina. Volano schiaffi, pugni e nella zuffa c’è spazio anche per qualche bottigliata.
Un passante riprende tutta la scena con il suo telefonino e il video finisce nelle mani della polizia che indaga ora sull’accaduto (GUARDA IL VIDEO). Denunce incrociate fanno da epilogo a questa vicenda che punta ancora i riflettori sul deficit di sicurezza che interessa le Autolinee.
Gli investigatori, peraltro, sono impegnati anche a verificare se il piccolo incidente che ha dato origine alla lite rappresenti un tentativo di truffa ai danni dei due cosentini: fingersi vittima di un investimento per chiedere poi denaro al malcapitato di turno. Pare che all’Autostazione si siano già verificati episodi di questo tipo.
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