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MILANO – La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione – relativo ad serie di cespiti riconducibili a un noto imprenditore di Amantea di anni 45, attualmente agli arresti domiciliari.

L’imprenditore è Giuseppe Suriano, nipote del boss Tommaso Gente. Il valore dei beni confiscati è di 500mila euro. Tra questi anche delle automobili destinate alla rottamazione.

Suriano è già stato condannato per estorsione aggravata, partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e concorso nel tentativo di importazione di sostanza stupefacente in quella che era stata definita operazione Ares.

Nel dettaglio, il Tribunale di Catanzaro condividendo le argomentazioni e gli esiti degli accertamenti patrimoniali prospettati dalla Sezione Operativa D.I.A. competente, ha formulato un giudizio di pericolosità sociale qualificata nei confronti dell’imprenditore del “… duraturo e costante contributo offerto dal proposto alla compagine associativa, valutato unitamente alla resistenza del gruppo criminale nel lungo periodo nonché al mancato riscontro, nell’intervallo temporale sinora intercorso, da parte del proposto di comportamenti denotanti l’abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise, a parere del Collegio conforta adeguatamente l’affermazione di persistente attualità del vincolo.. …”, imponendo la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per cinque anni.

Partendo dalla ricostruzione contabile offerta dagli investigatori, da cui è emersa una rilevante sproporzione tra beni individuati e redditi dichiarati, il Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca del patrimonio del proposto.

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