X
<
>

Il luogo dove è avvenuta la tragedia presidiato dai carabinieri

Share
2 minuti per la lettura

CASTROVILLARI (COSENZA) – Un giorno di ordinaria follia.

Non è il titolo di un film, ma lo scenario in cui la città di Castrovillari è piombata da questa mattina quando il corpo senza vita di una donna, Filomena Silvestri, 65 anni, di Amendolara, è stato rinvenuto all’interno della sua abitazione in via Pellegrini Reginaldo (ex via delle Bouganville) al quarto piano di Palazzo Senatore.

A ucciderla – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – il figlio Paolo E. Sisci, di 32 anni il quale, intorno alle 9.30, per motivi ancora da accertare, le ha inferto un numero imprecisato di fendenti con un coltello da cucina. Il matricida, posto in stato di fermo, non ha reso alcuna confessione in merito all’accaduto.

È stato possibile acclarare inoltre, a seguito di una approfondita visita psichiatrica presso l’ospedale di Castrovillari resa nota dai carabinieri, che il giovane non fosse affetto da patologie particolari né da disturbi psichici, infatti non si trovava in cura presso alcuna struttura.

Una volta espletate le formalità di rito, sarà tradotto presso la Casa circondariale di Castrovillari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Intanto la salma della donna è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale civile “Ferrari” di Castrovillari in attesa di essere sottoposta ad esame cadaverico esterno.

Sul caso indagano i Carabinieri della Compagnia di Castrovillari coordinati dal pm della Procura Valentina Draetta.

LA DINAMICA

Allertati da un vicino di casa che aveva sentito le urla provenire dal condominio, i carabinieri di Castrovillari, guidati dal luogotenente Biagio Russo, giunti immediatamente sul posto hanno trovato il corpo privo di vita della vittima e avviato subito le indagini di concerto con la Procura della Repubblica.

Il marito della donna, Vincenzo, ha accusato un malore ed è stato portato in ospedale.

Paolo Sisci, l’autore dell’omicidio

IL PROFILO

Un ragazzo all’apparenza tranquillo. Figlio unico, laureato, era dedito ad attività di volontariato. Il padre è un ex direttore dell’Agenzia delle entrate in pensione, la madre era una segretaria comunale, anche lei in pensione.

Una famiglia perbene, rispettata da tutti e molto riservata. Nessuno avrebbe mai immaginato che il giovane potesse compiere un gesto simile. L’intera comunità è sotto shock.

Share
Alessandro Chiappetta

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE