Il commissariato di Rossano
2 minuti per la letturaCORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Un orrore lungo 10 anni quello vissuto da una donna a Corigliano Rossano dove la Polizia del locale commissariato assieme agli uomini della Squadra Mobile di Cosenza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Castrovillari, a carico di cinque soggetti accusati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo ed estorsione.
Queste le iniziali delle cinque persone arrestate: P. L. G., S. G., W. O., G. M., ed S. B., tutte di Corigliano Rossano.
Le indagini, riferiscono gli investigatori, hanno consentito di fare luce su «una squallida vicenda di violenza sessuale e di sevizie, avvenuta a Corigliano Rossano, nei confronti di una donna e protrattasi per ben 10 anni». La donna sarebbe stata costretta anche a prostituirsi.
«Tutto è cominciato da una relazione sentimentale extraconiugale – afferma Cataldo Pignataro, dirigente del Commissariato di Corigliano Rossano – tra una donna albanese ed un uomo, che con il passare del tempo si è trasformata in un vero e proprio incubo». L’uomo, in seguito l’avrebbe violentata insieme ad altre persone sottoponendola anche a violenze fisiche ed in più occasioni la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici di un ospedale romano, per giustificare con i familiari, all’oscuro di tutto, una non meglio specificata malattia che gli provocava segni evidenti sul corpo.
«Una relazione sentimentale trasformatasi in 10 anni di sevizie e violenze – continua Pignataro – con incontri e prestazioni sessuali con altri uomini che si sono appunto protratti nel tempo: sono arrivati a violentare la vittima anche in 20 contemporaneamente. E nella casa dove avvenivano le sevizie sono stati trovati anche strumenti per pratiche sadomaso».
La vittima ha sempre taciuto per paura per la sorte del marito e del figlio che all’inizio della vicenda aveva 5 anni. I suoi aguzzini, infatti, le avrebbero intimato di tacere minacciando di morte i suoi familiari, rimasti all’oscuro di tutto in questi anni. Inoltre, gli arrestati le avrebbero estorto somme di denaro dietro la minaccia di divulgare dei filmati che la ritraevano in atteggiamenti sessuali espliciti.
Il 5 agosto scorso, però, la donna, esasperata, si è rivolta agli agenti del Commissariato di Corigliano Rossano della Polizia che hanno avviato le indagini coordinate dal sostituto procuratore Mauron Gallone sotto le direttive del procuratore Eugenio Facciolla che hanno riscontrato il racconto della donna e che hanno portato anche al ritrovamento, grazie al racconto della donna, di una piantagione di marijuana.
In particolare, è emerso un lungo periodo nel corso del quale la vittima veniva sottoposta ad ogni genere di violenze. Nel corso delle perquisizioni a casa degli indagati, gli investigatori hanno trovato 480 grammi di marijuana, un bilancino di precisione ed una serra per la coltivazione della marijuana, nonché attrezzi sessuali.
Le indagini proseguono per identificare altri soggetti che nel corso di questo lungo lasso di tempo si sono resi corresponsabili di violenze sessuali nei confronti della donna.
I cinque arrestati, tutti di Corigliano Rossano, sono stati portati nel carcere di Castrovillari.
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