Arturo Saraceno
1 minuto per la letturaCORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Si è impiccato in bagno con la cintura dell’accappatoio. È finita così, ieri mattina nel carcere di Rossano, la vita di Arturo Saraceno, 36enne originario di Teana, in carcere da 3 anni per l’omicidio della ex fidanzata, Debora Fuso, 25 anni, di Lonate Pozzolo in provincia di Varese, dopo una brutta lite degenerata in un impeto incontrollabile di violenza (LEGGI LA NOTIZIA DELLA CONFESSIONE).
A darne notizia è stato Emilio Enzio Quintieri, già consigliere nazionale dei Radicali italiani che proprio ieri era nel carcere di Rossano per una riunione con la direzione dell’istituto. «Da quel che sono riuscito a sapere – ha dichiarato Quintieri -, il detenuto che si è tolto la vita, proveniva dalla Casa Circondariale di Busto Arsizio (Varese) e da pochi mesi era stato trasferito temporaneamente a Rossano affinché potesse effettuare i colloqui con la sua famiglia». «Nella casa di reclusione di Rossano, al momento, a fronte di una capienza di 263 posti, sono ristrette 305 persone».
Ha aggiunto il radicale, ricordando che quest’anno sono già 18 i suicidi in carcere. Saraceno avrebbe finito di scontare la sua condanna nel 2030. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno raccolto anche la sua confessione, il 36enne aveva aggredito l’ex fidanzata con un coltello da cucina, sulle scale del condominio dove avevano convissuto prima della fine della loro relazione, prima di cercare di togliersi a sua volta la vita, poco dopo, con lo stesso coltello. A salvare Saraceno è stato l’arrivo dei soccorsi del 118 chiamato da una vicina allarmata per le urla.
l.a.
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