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Il Governo su proposta del ministro Matteo Piantedosi ha prorogato di 6 mesi il commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune di Rende. Si andrà al voto nel 2025


RENDE (COSENZA) – A Rende si tornerà alle urne per le elezioni amministrative nel 2025. La terna commissariale, composta da Santi Giuffrè, Matilde Correale e Michele Albertini, ha infatti richiesto e ottenuto la proroga semestrale. Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di oggi, 27 settembre 2024, su proposta del Viminale ha dato il via libera al supplemento del commissariamento straordinario scaturito in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

Vanificato quindi il decreto di convocazione dei comizi elettorali del prefetto di Cosenza Maria Teresa Padovano. Decreto che indicava, pro forma, nelle date del 17 e del 18 novembre il turno elettorale per le amministrative. Nello stesso documento, com’è noto, si poneva come conditio sine qua non la mancata richiesta di proroga da parte della commissione straordinaria. Una circostanza che tuttavia non si è verificata con le amministrative che quindi slitteranno al prossimo anno.

Nella relazione dei commissari prefettizi e in quella della Prefettura bruzia, giunta sul tavolo del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, evidentemente si è messo nero su bianco che il lavoro di “bonifica” non è terminato. Ragion per cui hanno richiesto la proroga di sei mesi nei modi e nei termini previsti dalla legge.

Lo scioglimento venne decretato il 28 giugno del 2023, con il consequenziale commissariamento dell’Ente per diciotto mesi. In seguito alla corposa relazione della commissione d’accesso che si insediò nel Municipio di via Rossini dopo lo scossone dell’inchiesta “Reset” scattata all’alba del 1° settembre del 2022 e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che vede coinvolti, tra gli altri, l’ex sindaco di Rende Marcello Manna e l’ex assessore ai Lavori Pubblici Pino Munno. A poco più di due mesi dal blitz della Dda seguì un’altra inchiesta. L’operazione “Malarintha”, della Procura di Cosenza sui lavori pubblici si abbatté su amministratori, funzionari, dirigenti comunali e imprenditori.

Le vicende rendesi si intrecciano ovviamente anche con la questione della fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Lo slittamento delle elezioni farà sì che il referendum consultivo – si attende in tal senso ad horas l’indizione da parte del governatore Roberto Occhiuto – si svolgerà prima delle amministrative rendesi.

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