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Occupazione abusiva di area demaniale: è questa l’accusa che ha portato al sequestro di una struttura turistica a Scalea


SCALEA – Sottoposta a sequestro penale preventivo la struttura turistica “Villaggio Mediterraneo”, nel centro di Scalea. L’attività sui sigilli apposti all’ingresso del villaggio porta la data dello scorso 5 settembre, effettuata dalla guardia costiera, ufficio circondariale marittimo, e dalla guardia di finanza, il nucleo mobile della tenenza di Scalea.
Si tratta di un’area demaniale di complessivi 6.550 mq, costituita da una zona destinata a posa sdraio e ombrelloni (lido) ed un’altra destinata alla ricezione turistico/ricreativa (unità abitative e servizi cucina/bar), occupata, secondo l’autorità giudiziari, arbitrariamente, in quanto non legittimata dal possesso di un preventivo titolo concessorio valido ed efficace, da una società già titolare di 3 concessioni demaniali marittime risultate essere scadute.

I CONTRIBUTI NON CORRISPOSTI

La vicenda è lunga e farraginosa, si compone di numerosi atti in mano alla giustizia amministrativa e comunque sarebbe principalmente dovuta a questioni di tributi non corrisposti che secondo il Consiglio di Stato “pienamente giustificano la legittimità del provvedimento di decadenza o di inesistenza” delle concessioni. Il provvedimento definitivo, del mese di maggio, è la sentenza del Consiglio di Stato e, in qualche modo riguarda i canoni demaniali probabilmente non corrisposti oltre ai tributi a livello comunale. A quella sentenza del Consiglio di Stato del mese di maggio, ne sono seguite altre due del Tar a luglio e nello scorso mese di agosto. L’ultima questione ricalca un po’ quella di un’altra storica struttura balneare sul lungomare di Scalea chiusa ormai da tempo.

“LE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME NON ESISTONO”

Il Consiglio di Stato ha confermato quanto contenuto nella sentenza del 26 aprile 2023 del Tribunale amministrativo per la Calabria, che ha respinto il ricorso, proposto dalla società Meridiana che gestisce la struttura, contro la comunicazione del responsabile del settore urbanistica del comune di Scalea del 25 febbraio 2022, con la quale si informava che le tre “concessioni demaniali marittime” non esistono. Gli atti riguardavano anche “l’accertamento della sussistenza del rapporto concessorio intercorrente tra Meridiana e comune di Scalea e, conseguentemente, della validità delle concessioni demaniali marittime”.

Si fa anche riferimento al regolamento delle entrate del comune di Scalea, che prevede che “qualsiasi rilascio di autorizzazioni, concessioni, rinnovi, certificazioni (…) venga subordinato alla preventiva verifica della regolarità delle posizioni contrattuali e/o debitorie di tributi (…) all’esito di tale verifica qualora risultassero delle morosità a carico del soggetto richiedente, il responsabile dell’ufficio comunale dovrà sospendere la procedura di rilascio dell’autorizzazione, concessione e o sovvenzione e, rappresentare al soggetto richiedente che solo dopo la regolarizzazione della posizione debitoria nei confronti del comune di Scalea potrà essere riavviato l’iter istruttorio relativo alla richiesta avanzata”.

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