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I vigili del fuoco mentre estraggono gli esemplari di barbagianni

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A Longobucco una donna è stata aggredita e ferita da un barbagianni sul balcone della propria abitazione. Era già accaduto 3 anni fa


LONGOBUCCO – Riaggredita da una specie di Barbagianni mentre esce sul balcone della propria abitazione sita sul corso principale del paese. Era accaduto tre anni fa, nello stesso mese di maggio e si è ripetuto la notte scorsa ai danni della stessa donna. Una brutta avventura verificatasi, incredibilmente, con le stesse modalità, che questa volta ha lasciato sul viso della sfortunata mamma di famiglia, segni di ferite gravi sul volto e a carico degli occhi.

Per tale motivo si è reso necessario trasportarla presso il pronto soccorso dell’ospedale di Rossano dove le sono state prestate le prime cure. La diagnosi è di Emorragia all’occhio con sospetto interessamento del cristallino, disposta un’urgente visita oculistica. Dopo diverse ore di permanenza in ospedale, la donna ha poi potuto fare ritorno nella propria abitazione.

IL NIDO E GLI ESEMPLARI DI BARBAGIANNI SUL BALCONE DELL’ABITAZIONE DELLA DONNA AGGREDITA

Dell’accaduto, sono stati avvisati i Carabinieri della locale stazione e i Carabinieri forestali del Parco Nazionale Sila, che si sono recati sul posto in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco di San Giovanni in Fiore. Come per la volta scorsa, è stata verificata, proprio vicino al balcone della malcapitata famiglia, la presenza di un nido; non sappiamo se dello stesso esemplare di “gufo comune”, rapace notturno appartenente a una specie protetta, presso il quale potrebbero trovarsi delle uova ancora chiuse o altri piccoli appena nati. Proprio la presenza dei piccoli esemplari potrebbe aver scatenato l’attacco dell’animale alla donna avendo percepito un pericolo ai loro danni.

Nel pomeriggio di ieri i Vigili del fuoco hanno provveduto a trarre fuori dal nido un esemplare grande e due piccoli di barbagianni. Si spera ora che l’intervento sia questa volta risolutivo e non si corrano più rischi per l’incolumità degli abitanti del quartiere.

UN’ALTRA FAMIGLIA DEL CENTRO STORICO “PRIGIONIERA” DI UNO SCIAME D’API

Intanto un’altra famiglia del centro storico di Longobucco ha denunciato di essere “prigioniera” di uno sciame di api che stazione da diversi giorni presso la propria abitazione. Anche per questi è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco i quali non hanno potuto risolvere il problema essendosi le api posizionate in una zona del tetto non facilmente raggiungibile.

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