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Piazza Santo Sergio, cuore della movida rendese, di giorno

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RENDE – L’avvento della bella stagione porta all’attenzione delle cronache il problema legato alla movida che se da un lato può rappresentare un generatore di opportunità economiche, sociali e culturali che danno alla città vitalità e divertimento dall’altra rappresenta un fenomeno di disagio rappresentato da rumori, schiamazzi, traffico incontrollato, aumenti nel consumo di alcolici tra i giovani.

Una situazione con cui la città di Rende deve confrontarsi per via di tanti giovani presenti grazie anche all’Università che richiama tanti studenti fuori sede e che contribuiscono a definire il comune rendese come il palcoscenico della movida dell’hinterland cosentino.

Il fenomeno della movida pochi giorni addietro è stato destinatario di iniziative di controllo da parte dei carabinieri, supportati dai tecnici Arpacal, ed oggi è destinatario dell’Ordinanza sindacale n° 66 che pone paletti importanti.

In primis disciplina gli orari in cui i locali possono effettuare intrattenimenti musicali prevedendo per via Marconi il prolungamento dell’orario da mezzanotte fino alle 1,30 nei giorni di mercoledì e sabato, mentre per il resto del territorio il prolungamento dell’orario sarà possibile nei giorni di venerdì e sabato.

L’atto amministrativo specifica che le attività di intrattenimento devono avvenire negli spazi qualificati come superfici di somministrazione e nel caso di occupazione di suolo pubblico o privato ad uso pubblico sarà necessario acquisire l’autorizzazione e pagare la Tosap inoltre dovranno essere a titolo gratuito e senza aumenti di prezzi nelle consumazioni e evitare affollamenti che potrebbero non garantire la pubblica incolumità.

È vietata inoltre la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche all’esterno dei locali dalle 24 alle 6 e all’interno dalle ore 3 alle ore 6. Vietata anche, così è scritto testualmente nell’ordinanza “la pubblicizzazione di avvenimenti di spettacolo e trattenimento al di fuori del locale e delle sue pertinenze, mediante manifesti, mass media, facebook, biglietti di invito e latri mezzi di comunicazioni”.

Nell’ordinanza sono fissati i limiti per l’ambiente esterno ovvero a filo della facciata dell’edificio più prossimo a 80dB (A) e nelle abitazioni non dovrà essere superato il limite massimo differenziale di 5dB (A) per la fascia diurna e 3 dB (A) per la fascia notturna.

L’ordinanza vuole porsi come una musica che mette tutti d’accordo: il popolo della notte dedito al divertimento e i residenti dediti al riposo ma alla fine potrebbe anche non raggiungere lo scopo.

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