Viale Mancini a Cosenza
4 minuti per la letturaCOSENZA – Anni vissuti pericolosamente. «Con la Fiera di san Giuseppe alle porte poi i problemi aumenteranno a dismisura». Parola di Rossella Sorrentino, tra i titolari di uno storico negozio di calzature in via Sertorio Quattromani, che a 48 ore dall’attesa manifestazione elenca i motivi per cui la Fiera avvantaggerà un certo tipo di commercio a discapito di un altro.
«La mia – spiega – è un’azienda di vecchia data che tuttavia si trova incastonata tra la fine di corso Mazzini e l’inizio della città vecchia, in un tratto completamente dimenticato, che vive del cosiddetto commercio di prossimità e che, soprattutto a causa dei problemi di viabilità (vedasi in primis la realizzazione della pista ciclabile), tiene lontani gli acquirenti delle periferie e dell’hinterland. Figuriamoci – aggiunge Sorrentino – cosa accadrà con l’avvento di questa manifestazione di cui avremmo benissimo potuto fare a meno. Dal problema del parcheggio (io ho l’abbonamento a quello dei Due Fiumi, ma come ci arriverò se c’è la Fiera?) a quello della spazzatura (bisogna considerare che in questa via, tra l’altro zero illuminata, siamo noi commercianti a occuparci della relativa pulizia), fino – termina la commerciante – al fatto che subito dopo la manifestazione in città circolerà ancor meno gente di quella che c’è attualmente, le nostre difficoltà saranno realmente molteplici».
Le stesse problematiche le rileva in un secondo momento Nino Catapano, del limitrofo e omonimo negozio di abiti da sposa. «Traffico terribile, ingorghi pazzeschi – dice –. Io non vendo prodotti che possono essere acquistati velocemente. È ovvio che la futura sposa porti con sé tutta la famiglia, ma tutta questa gente come fa a fermarsi se non trova parcheggio? La Fiera, da questo punto di vista, ci oscura totalmente».
Ai “dimenticati” di via Sertorio Quattromani – una strada limbo, a due passi dal centro ma completamente eclissata dalla vita –, che pure dichiarano di aver «raccontato invano i disagi vissuti al sindaco Franz Caruso», si aggiungono le polemiche di chi invece lavora nel salotto buono della città. Francesco Renzelli, titolare dello storico caffè, che, oltre a quella di corso Telesio, conta una sede pure in zona piazza dei Bruzi, afferma quanto segue. «Siamo assai disorientati da quelle scelte che l’amministrazione pone in essere, o meglio facciamo fatica a seguirle, non le conosciamo. Per quanto riguarda la Fiera – dichiara – è sì da preservare essendo una manifestazione storica, ma perché non aver previsto, tenendo conto del discorso sicurezza, piante, oggettistica e artigianato nel centro storico? Si parla tanto di recupero di Cosenza Vecchia, ma non sembra che ci si muova in questa direzione». Più ottimista, ma non totalmente, Emilio Presta, proprietario di un bar su corso Mazzini: «La Fiera di San Giuseppe ha sempre dato lustro alla città. Non nego che io e i miei dipendenti avremo problemi per quanto riguarda la viabilità, però magari qualche persona in più nella mia attività entrerà per cui, tirando le somme, forse il gioco vale la candela».
ACCOGLIENZA – Grandi le incertezze sul punto. La Fiera ha solitamente reso la città un vero e proprio melting pot di culture. E la città stessa si è sempre mostrata solidale, aprendo le sue porte agli espositori giunti da lontano organizzando mense, posti letto, eventi d’accoglienza. I responsabili e coordinatori delle associazioni che per l’aspetto in questione sono sempre stati chiamati in causa, tuttavia, giurano di non essere al corrente di alcuna iniziativa in programma. Lo stesso primo cittadino, interrogato nel merito nel corso della conferenza stampa di illustrazione dell’evento, non ha convinto con la sua risposta. «Se le associazioni che si occupano dell’accoglienza – ha detto – ci contatteranno nei giorni della Fiera (e non solo) è ovvio che il Comune le supporterà». Una risposta, insomma, che, almeno per chi vive d’organizzazione serrata e forse anche un po’ di ansia, parrebbe lasciare tutto al caso e di conseguenza anche perplessi. Chi coordinerà chi? Al momento non è dato sapere.
CAMMINARE IN FILA INDIANA – La manifestazione, si sa, prevista dal 21 al 25 aprile, interesserà viale Mancini e piazza Matteotti. Tuttavia, sebbene sul cosiddetto viale del Benessere la Fiera risulti in alcuni punti “spezzata” (nel senso che attraverserà la zona vicina al Nicholas Green fino a via Popilia fermandosi in prossimità della sopraelevata; per poi riattaccare nei pressi dei Due Fiumi), ci si chiede se, sempre in quanto a viabilità, non ci saranno delle difficoltà. Come testimoniano le foto accanto a questo testo, infatti, esistono dei tratti del viale che sono impegnati rispettivamente da: pista ciclabile, verde urbano (Franz Caruso ha sottolineato che «nessuno stand è previsto sulle aiuole»), stretta area pedonale e poi cantiere. In questi casi, considerato anche il Covid che continua a essere vivo, come ci si comporterà? Ammesso che in tali zone non siano previsti espositori, dove trasmigrerà il flusso di gente? Pure in questo caso, ai posteri l’ardua sentenza.
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