Carlo Petrini
3 minuti per la letturaCOSENZA – Non si placa la polemica su “Il calciatore suicidato” di Carlo Petrini, nata 21 anni dopo la pubblicazione del libro sulla morte di Denis Bergamini. Dopo l’approdo del testo nelle aule giudiziarie in cui si sta svolgendo il processo e la conseguente lettera diffusa dai nipoti di Bergamini, stavolta è il turno della Kaos Edizioni, la casa editrice che diede alle stampe l’opera.
In una lunga nota definita «di smentita» Kaos Edizioni precisa che il libro «venne redatto nella tarda primavera del 2001 attraverso plurimi colloqui coi familiari di Denis Bergamini: in particolare col padre del calciatore, il signor Domizio Bergamini. La famiglia collaborò anche fornendo la documentazione giudiziaria e l’apparato fotografico. Prima della pubblicazione, il testo del libro fu esaminato in bozza e approvato dallo stesso Domizio Bergamini e dall’allora legale di famiglia.
«Nessuna delle notizie e nessuna delle dichiarazioni riportate nel libro – aggiunge la casa editrice – è mai stata smentita, o rettificata, o negata dagli intervistati, in nessuna sede. Men che meno dal signor Domizio Bergamini (le cui dichiarazioni sono riportate alle pagg. 103-123), il quale anzi, a più riprese negli anni, ha chiesto e ottenuto copie del libro da diffondere, e ha pubblicamente manifestato gratitudine all’autore Carlo Petrini e alla Kaos edizioni. Valga ad esempio quanto dichiarato dallo stesso Domizio Bergamini al quotidiano ‘l’Unità’ il 29-1-2002, richiesto di un parere sul libro: “Petrini ha scritto la verità. Ha fatto ricerche approfondite sulla vicenda di Denis, e mi ha permesso di venire a conoscenza di cose che prima ignoravo…”».
«Nel corso degli anni, la famiglia Bergamini ha sempre manifestato gratitudine a Carlo Petrini, per un libro che di fatto ha strappato il delitto Bergamini dall’oblio. Ne è una riprova – ricorda Kaos Edizioni – quanto dichiarato dalla signora Donata Bergamini in occasione del decesso di Carlo Petrini (16 aprile 2012), e riportato da ‘La Nuova Ferrara’ il 18 aprile 2012: “È stato grazie al libro “Il calciatore suicidato” che è nato il gruppo su Facebook (Verità per Donato Bergamini)… C’è sempre stato un rapporto di amicizia tra Carlo e la nostra famiglia. Ci sentivamo frequentemente al telefono, e varie volte Carlo Petrini è venuto a casa nostra. L’avevamo sentito la settimana scorsa… Questa mattina io, mio padre e i miei figli andremo a Lucca per partecipare ai funerali. È il minimo che possiamo fare per una persona che anche dopo l’uscita del libro non ci ha mai lasciato soli e che ha sempre cercato la verità sulla morte di Denis”».
Per Kaos Edizioni «rientra nel teatro dell’assurdo, dunque, quanto scritto dai nipoti di Denis Bergamini nella pagina Facebook di Donata Bergamini: “… Il libro di Petrini ha arrecato tanto dolore a nonno Domizio e a nostra madre [sic!]… Fango costruito ad arte mescolando cose vere ad altre assolutamente false [sic!]… Una vera e propria operazione di sciacallaggio ai danni di un morto ammazzato e della sua famiglia [sic!]… Un libro denso di falsità e pettegolezzi o, peggio, accuse infamanti [sic!]… La nostra famiglia ha sbagliato a non querelare Petrini, ma non siamo avvocati e non sapevamo che questo avrebbe promosso a verità la menzogna cinica e calcolatrice [sic!]…”».
«La Kaos edizioni e gli eredi Petrini respingono le vere e proprie assurdità, gratuite e offensive, scritte dai nipoti di Denis Bergamini il 24 giugno 2022. Assurdità – concludono – che neppure il dolore connesso a una vicenda drammatica come il delitto Bergamini può giustificare».
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