Le luminarie a forma di cerchio che hanno illuminato le notti cosentine, natalizie e non
3 minuti per la letturaCOSENZA – L’ex sindaco Mario Occhiuto sospira davanti a una foto scattata a Madrid, nei giorni scorsi, che ritrae una via della capitale spagnola adornate da cerchi luminosi e colorati per il Natale. «I nostri cerchi oggi a Madrid. Ma da noi erano più belli, ambientati molto meglio», scrive su Facebook, con emoji sorridente. E nei commenti qualche nostalgico fa capolino.
Perché ormai se parli di luminarie e di Cosenza il primo pensiero va ai cerchi. Sono stati l’archetipo delle luci natalizie nell’era Occhiuto. La prima apparizione fu in piazza Bilotti, nel Natale del 2011. Che in realtà era ancora un parcheggio e quella distesa di auto di sera si faceva multicolor, riflettendo gli hula hoop luminosi. Poi arrivarono le poesie, la ruota panoramica, le luci a tema cartoni e Harry Potter, quelle che celebravano – of course – Alarico e il suo tesoro, le lanterne cinesi, l’omaggio agli anni ’70, ma la prima luminaria non si scorda mai. Anche perché quella del 2011 in piazza Bilotti non fu la sola apparizione. I cerchi li abbiamo rivisti nel centro storico, su viale Mancini, a Donnici in occasione di una festa del vino, sul lungofiume boulevard in estate. Sono andati anche in trasferta, una volta, a Mendicino. Il Comune, del resto, li aveva acquistati nel 2012 al costo di 67mila euro, quindi tanto valeva sfruttarli in ogni occasione. Finché a un certo punto sono spariti. Ci aspettavamo di vederli comparire nel 2019, nel primo Natale dopo la dichiarazione di dissesto e in regime di austerità. Non riemersero. Dal Comune ci spiegarono che ormai erano inutilizzabili, perché troppo usurati e danneggiati.
Sembra proprio che non li rivedremo, neanche quest’anno, per quello che si annuncia il Natale più austero – o essenziale, per citare il sindaco Franz Caruso all’inaugurazione dei mercatini – degli ultimi vent’anni. Nel 2019 e nel 2020 alle luminarie pensarono commercianti, sponsor privati e, per il centro storico, la Fondazione Carical. Anche quest’anno si cerca la collaborazione degli imprenditori per illuminare la città, ma l’impresa stavolta sembra più ardua, complice qualche difficoltà di approvvigionamento.
«Purtroppo facciamo i conti anche con una tempistica molto ristretta. Ci siamo insediati meno di un mese fa – dice al telefono l’assessore alle Attività economiche Massimiliano Battaglia – Stiamo lavorando con commercianti, imprenditori e associazioni di categoria per allestire le luminarie, ma ai fornitori nei magazzini ormai è rimasto poco. Qualche luce, ad ogni modo, si accenderà e saranno allestiti alberi di Natale in centro e nelle periferie».
Nel frattempo, se si è in cerca di atmosfera natalizia si può sempre valicare il Campagnano: a Rende le luminarie sono già installate, per l’Immacolata ci sarà la tradizionale cerimonia di accensione e la notte di San Silvestro si festeggerà in piazza con il concerto di Aiello. Cosenza, invece, rinuncerà al concertone. Non solo per una questione di costi e di tempi, ma anche per ragioni sanitarie. «Dopo i colloqui con prefetto e questore e visti anche i dati recenti con l’aumento dei contagi – dice l’assessore, che è un medico ospedaliero – abbiamo scelto di desistere. Non riteniamo prudente organizzare eventi pubblici».
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