Gianfranco Gallo con la dedica speciale alla madre
2 minuti per la letturaSAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – L’immagine di un infermiere, “bardato” con la tuta bianca anti-contagio e una scritta in rosso, sul petto, “mamma ti voglio bene” postata, ieri sulla pagina Facebook del Policlinico Sant’Orsola di Bologna per raccontare l’impegno degli operatori della sanità. Una storia che lega la Calabria all’Emilia Romagna, come più volte accaduto durante questi mesi di pandemia, grazie ad una collaborazione proficua tra le varie regioni per l’impiego di personale sanitario durante l’emergenza. L’infermiere “bardato”, infatti, è originario della provincia di Cosenza.
«Gianfranco, infermiere del Pronto Soccorso del Sant’Orsola – si legge sul social network – saluta sua madre e la famiglia che è rimasta tutta in Calabria. Gianfranco è stato assunto in emergenza durante la prima ondata ed è stato poi stabilizzato durante la seconda ma di fatto da allora non è più potuto tornare a casa».
Gianfranco Gallo è originario di San Giovanni in Fiore e ora lavora nel pronto soccorso dell’ospedale bolognese, dove l’emergenza Covid-19 e questa terza ondata stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario. Lo stesso policlinico ha reso noto che «la pressione della pandemia a Bologna in questo momento è assolutamente straordinaria. Sono ricoverati 1230 pazienti di cui 220 in area critica. Durante la seconda ondata, che a Bologna era stata più grave della prima, il massimo dei ricoverati era stato di 818 di cui 115 in area critica». Una condizione di assoluta emergenza che ha impedito a Gianfranco di tornare in Calabria per rivedere la sua famiglia.
Oggi la fotografia è stata rilanciata, sempre su Facebook, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Questa, scrive sulla sua pagina, è una «foto che arriva dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna: l’infermiere Gianfranco saluta così la madre che abita in un’altra regione e non vede da mesi. A nome di tutta la comunità dell’Emilia Romagna – conclude – voglio ringraziare Gianfranco e tutti i sanitari che continuano ogni giorno a lavorare in prima linea contro il virus. Siamo con voi».
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