Il cane Simba
2 minuti per la letturaFuscaldo si mobilita nel segno di Simba contro la violenza sugli animali, il cane Simba è stato ucciso lo scorso 3 febbraio
È tutto pronto a Fuscaldo per la grande manifestazione di domani, 2 marzo 2024, per Simba, il cane ucciso il 3 febbraio scorso per aver seguito una cagna in calore. Simba è stato evirato da una fucilata. Ed è morto poche ore dopo alla clinica Pegaso di Paola dove era stato immediatamente portato dai suoi proprietari Paolo e Simona Costanzo. Ma per lui, purtroppo, non c’è stato niente da fare.
Dopo la denuncia ai carabinieri sono iniziate le indagini dei carabinieri che pare abbiano già individuato il responsabile. La morte di Simba ha destato grande clamore in tutta Italia. E sono tante le associazioni nazionali che hanno aderito alla manifestazione “Giustizia per Simba”. Una ’iniziativa contro la violenza sugli animali voluta dal Comune di Fuscaldo e dall’associazione “Musetti dolci Odv” in collaborazione con “Zampe in salvo”.
“Il corteo – spiega Francesca Foti – partirà dalla casa di Paolo Costanza, il proprietario di Simba, alle 14 e 30 di domani 2 febbraio, e arriverà a Piazza Marconi a Fuscaldo Marina dove i presidenti delle associazioni animaliste faranno sentire la loro voce a difesa degli animali”.
È prevista la partecipazione del sindaco e del consigliere con delega al randagismo del Comune di Fuscaldo, Giacomo Middea e Carmine Scrivano, di Gisella Grande dell’associazione “I randagi luce di stelle”, Annalisa Fedele di “Zampe in salvo”, Ambra Sessi di “Salvami”, associazione di Tortora che da molti anni si occupa di cani in difficoltà.
“La morte di Simba – continua Foti – rappresenta l’ennesimo atto di violenza su un animale indifeso. Tante, troppe volte assistiamo a episodi di intolleranza che si trasformano in violenza e vere crudeltà contro cani e gatti che non farebbero mai del male a nessuno. Come associazioni siamo impegnate a combattere sia il fenomeno del randagismo che l’intolleranza nei confronti degli animali con un’azione mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica a partire dalle scuole e dai ragazzi più giovani perché è su di loro che dobbiamo incidere in maniera significativa”. Sì, perché è importante costruire, con il contributo di tutti, la cultura dell’accoglienza ma è altrettanto importante che le forze dell’ordine facciano la loro parte e che i legislatori prestino maggiore attenzione ai casi di maltrattamenti sugli animali – sempre più numerosi – inasprendo le pene e mettendo fine a una condizione di impunibilità per chi provoca la morte di animale.
“Vogliamo che Simba sia veramente l’ultimo cane morto per mano di chi ha ritenuto opportuno ucciderlo senza alcuna pietà – conclude Francesca Foti -. Tutti insieme, domani, dobbiamo dare voce a una creatura indifesa, restituendole dignità e chiedendo forte che il responsabile della sua morte paghi per il male che gli ha fatto”.
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