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di LA CIROMA

L’ondata di solidarietà verso il dirigente Massimo Ciglio, i tanti interventi dei giorni scorsi, le prese di posizione giunte da tutte le latitudini politiche oltre che da singoli cittadini, evidenziano due questioni:

– Indipendentemente da come la si pensi circa lo smantellamento di Piazza Rodotá, è chiaro ancora una volta che Cosenza non tollera i soprusi da qualsiasi parte provengano. Dal Sud Ribelle alle ultime ignobili richieste di sorveglianza speciale, la storia della nostra città testimonia da decenni che non c’è modo di ridurre al silenzio le voci critiche. Invocare formalmente la rimozione di un dirigente scolastico, in un momento di estrema delicatezza per tutto il mondo della scuola é un atto ben più grave di qualsiasi sfottó o gesto simbolico.

– Le cosentine ed i cosentini hanno una grande voglia di partecipare, di discutere e perché no, scegliere insieme sulle tante questioni aperte nella nostra città. La politica ufficiale invece di arroccarsi, dovrebbe dare spazio a questo bisogno, costruendo momenti e luoghi di confronto reale che facciano uscire il dibattito fuori dallo svilente acquario virtuale di Facebook, nel mare aperto della vita pubblica.

In caso contrario faremo da noi. Cinque anni sono lunghi, servono pazienza e spalle larghe. Il sindaco anziché stizzirsi per delle voci discordanti, farebbe meglio fin da subito ad aprirsi al confronto con tutta la comunità, che é ancora in attesa di conoscere la visione dell’amministrazione su welfare, politiche culturali, centro storico e gli altri quartieri periferici, politiche energetiche.. la destinazione dei fondi pubblici del Pnrr. Eccetera eccetera.

La Ciroma tutta esprime solidarietà a Massimo Ciglio che col suo lavoro da anni ricorda a tutti che il compito della scuola non è infondere nozioni, ma formare cittadini attivi e consapevoli, sviluppare pensiero critico.

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