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COSENZA – Quanto è difficile essere genitori. Ma forse si riesce ad avvicinarsi ai figli quando ci si mette all’ascolto. E quello che stanno cercando di fare i genitori degli studenti del Valentini-Majorana in questi giorni di occupazione. Stanno ascoltando i propri figli, i loro compagni, stanno ascoltando le motivazioni che hanno portato all’occupazione della scuola che dura già da più di una settimana.
Sono lì presenti a sostenerli e chi non può per motivi di lavoro e altri impegni cerca di non impedire che venga fatta chiarezza sulla vicenda delle molestie che pure condividendo la presunzione di innocenza richiedono una accurata indagine.
Per far sentire ancora di più la loro presenza i genitori hanno stilato un documento che in queste ore sta girando per essere firmato dai genitori di tutti gli studenti, la firma proseguirà anche oggi. Per prima cosa chiedono alle autorità competenti di «rimuovere l’attuale dirigente, Iolanda Maletta» e a questo deve seguire la nomina di un “Commissario ad acta” che ripristini l’ordine e che nell’immediatezza consenta agli studenti dell’Istituto di riprendere il loro corso di studi in sicurezza, competenza e serenità.
I genitori nel documento esprimono «solidarietà, vicinanza e collaborazione a tutti gli studenti e ai ragazzi manifestanti, esortandoli tuttavia ad osservare i sani principi che ogni genitore è in grado di trasmettere».
«Un particolare plauso – è sottolineato nel documento – vogliamo rivolgere alle ragazze che hanno avuto il coraggio di rendere noto quanto di orribile, disdicevole, sgradevole e ripugnante abbiano vissuto in questi anni, nascosti con omertà da chi avrebbe dovuto proteggerle. Altro particolare plauso a tutti gli studenti che con forza, coraggio, tenacia hanno mostrato massima solidarietà occupando l’Istituto scolastico sempre nel massimo rispetto sia della struttura, sia del personale scolastico che di tutti i partecipanti».
Ieri sera i genitori si sono ritrovati a scuola e hanno partecipato all’assemblea con i ragazzi che hanno deciso di mantenere il presidio fino a quando la dirigente non si farà avanti per prendersi le sue responsabilità.
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