Donata Bergamini, sorella del calciatore del Cosenza, oggi davanti al tribunale insieme al sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito
2 minuti per la letturaCOSENZA – Si è svolta davanti al Tribunale di Cosenza una manifestazione per chiedere “giustizia e verità” sulla morte di Denis Bergamini, il calciatore morto in circostanze mai chiarite nel 1989, ed a sostegno del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, trasferito a Potenza come giudice civile dal Csm perché indagato in un’inchiesta della Procura di Salerno, competente sui procedimenti riguardanti i magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro.
Facciolla aveva riaperto l’inchiesta sulla morte di Bergamini prefigurando nuovi scenari sulla dinamica del decesso del calciatore, attribuito in un primo tempo a suicidio.
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«Non voglio entrare nel merito del provvedimento del Csm, tuttavia non mi è chiaro» ha detto la sorella di Denis Bergamini, Donata, al sit-in. «Leggo da alcuni articoli di stampa che colui che spinse per questo trasferimento è indagato dalla Procura di Napoli e ha chiesto le dimissioni, allora mi chiedo: perché certe notizie che dovevano rimanere riservate sono uscite fuori? Forse a qualcuno faceva comodo? Perché la notizia del trasferimento del pm Facciolla è stata data subito e la notizia di archiviazione di certe indagini nei suoi confronti invece non è stata data? E ancora, perché nessuno scrive che proprio colui che avrebbe dovuto visionare i magistrati è indagato dalla Procura di Napoli e si è dimesso? Vorrei che qualcuno avesse il coraggio di darmi queste risposte».
E alla domanda se continuerà ugualmente la sua battaglia di giustizia anche se il procuratore capo di Castrovillari dovesse essere trasferito, la Bergamini ha dichiarato: «Non ci voglio neanche pensare che il Csm non riveda questa posizione. Io la mia battaglia la porterò avanti, ovviamente non sarà la stessa cosa perché il procuratore Facciolla aveva svolto tutto il reparto più importante di indagini, interrogato circa 250 persone, valutato tutto quello che non era stato fatto in precedenza da chi avrebbe dovuto farlo, quindi chi meglio di lui potrebbe fare un’esposizione di tutta la documentazione raccolta? Sono certa che, anche con tutta la buona volontà del nuovo procuratore – ha concluso – i tempi si allungheranno. Io sono 30 anni che aspetto, cosa devo aspettare ancora? Non ho più parole, aver saputo di questo trasferimento è stato come una fucilata».
Nel frattempo sono state oltre 3000 le firme raccolte dall’associazione “Verità per Denis” per chiedere al Consiglio superiore della magistratura di rivedere la sanzione disciplinare inflitta al procuratore di Castrovillari, scaturita a seguito di alcune indagini che lo riguardano, e di farlo rimanere a capo del suo ufficio affinché possa continuare a occuparsi del fascicolo sulla morte di Bergamini.
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