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COSENZA – Semmai qualcuno avesse avuto ancora dubbi adesso è certo: la metroleggera non sarà più realizzata. A metterlo nero su bianco – così da spazzare ogni diffidenza residua – è la Commissione europea in risposta a una specifica interrogazione (l’ultima in ordine di tempo) dell’europarlamentare M5S Laura Ferrara nella quale si chiedevano lumi circa lo stato dell’arte dell’iter progettuale.

Nella lettera di Bruxelles, datata 29 gennaio 2021, a firma di Elisa Ferreira si legge infatti che «con una modifica del programma approvata di recente, il grande progetto per un sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e Università della Calabria è stato ritirato dal programma operativo Calabria 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale-Fondo sociale europeo (Fesr-Fse). I finanziamenti – specifica ancora la missiva – sono stati riorientati verso interventi a sostegno del settore sanitario, delle piccole e medie imprese e dell’istruzione per rafforzare la capacità regionale di risposta alla crisi Covid 19 nel quadro dell’iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus Plus».

Poche righe che non lasciano molto spazio alle interpretazioni e che di fatto decretano la fine di un progetto la cui fattibilità – al netto degli entusiasmi di qualcuno – aveva già sollevato diverse perplessità. Troppi i ritardi accumulati a partire dal 2016 (quando l’opera fu appaltata) al punto che, alla fine di febbraio 2020, i costi stimati per completare l’infrastruttura erano lievitati di ulteriori 60 milioni di euro rispetto ai 160 iniziali.

Non a caso a novembre dello scorso anno – lo scrivevamo sul Quotidiano del Sud – L’AltraVoce dell’Italia – il Consiglio regionale si vide costretto a rimodulare 500 milioni di fondi Por (un dato che la dice lunga sulla capacità della Regione Calabria di spendere i finanziamenti europei) tra cui quelli destinati alla metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical individuati e sul Fesr 2014/2020.

La motivazione? L’«elevata probabilità che l’intervento non possa essere completato entro i termini di ammissibilità della spesa», ovvero entro il 2023. È pur vero che adesso la Regione conta di trasferire la somma sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027 ma previa «verifica della fattibilità tecnica – recita la delibera di Consiglio – e della sostenibilità economico-finanziaria del progetto per le successive valutazioni di merito». Insomma, un’ipotesi che al momento sembra alquanto improbabile concretizzare.

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