1 minuto per la lettura
COSENZA – «Scarico di acque reflue domestiche o di reti fognarie in assenza di autorizzazione».
Questa la violazione che i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Scalea hanno nei giorni scorsi evidenziato e in base alla quale hanno posto sotto sequestro penale, con facoltà d’uso, uno scarico del depuratore comunale di San Nicola Arcella denunciando i responsabili per «impedimento del controllo» in quanto hanno ostacolato con la loro condotta l’attività di vigilanza e controllo.
Il personale dell’Arma Forestale, con il supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Scalea, a seguito di segnalazione di una associazione ambientalista, circa la rottura della condotta sottomarina con la fuoriuscita delle acque reflue di depurazione provenienti dal depuratore comunale, hanno effettuato un controllo nell’impianto sito in località Canal Grande.
Dalla verifica è emerso che l’impianto non scaricava più le acque reflue nella condotta sottomarina, come regolarmente autorizzato dalla Provincia, bensì nel vallone denominato Canale Grande attraverso una tubatura in PVC.
Dal controllo della documentazione amministrativa, è emerso che il Comune di S.Nicola Arcella non ha avuto alcuna autorizzazione per il nuovo scarico realizzato in violazione al Decreto legislativo 152/2006. Tale attività ha mutato artificiosamente lo stato dei luoghi cercando di eludere l’attività di vigilanza e controllo.
Pertanto i militari – si spiega in una nota – hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il legale rappresentante della Ditta, gestore dell’Impianto Comunale di depurazione, e un dipendente della stessa in concorso di reato in qualità di esecutore materiale dello scarico abusivo. Si procederà infine nei confronti del rappresentante della ditta gestore dell’impianto e del Sindaco pro tempore, in qualità di proprietario dello scarico, alla segnalazione all’Assessorato Regionale competente per l’irrogazione della sanzione amministrativa prevista.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA