Franco La Rupa
2 minuti per la letturaCOSENZA – I Finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonché ad un decreto di sequestro preventivo, emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola nei confronti di 2 persone, Franco La Rupa, ex consigliere della Regione Calabria oltre che ex sindaco del comune di Amantea, e il figlio Antonio, indagate per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nell’esercizio del commercio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, calunnia e tentata estorsione.
Nello specifico, l’attività nell’ambito di un’indagine coordinata dal Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni e dai Sostituti Procuratori Maria Francesca Cerchiara e Teresa Valeria Grieco, svolta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea, «ha consentito di raccogliere – spiegano gli inquirenti – un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati (padre e figlio, entrambi residenti nel comune di Amantea) i quali, nell’esercizio di un’azienda agricola, hanno commercializzato 41.860 chilogrammi di olio dichiarato essere falsamente proveniente da agricoltura biologica in quanto ottenuto mediante l’impiego di fertilizzanti e pesticidi vietati in tale tipologia di produzione agricola».
In particolare, gli indagati «tramite attestazioni mendaci ed occultamento delle fatture di acquisto dei prodotti chimici non ammessi che venivano sistematicamente utilizzati nei campi, traevano in inganno l’organismo certificatore del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ottenendo da quest’ultimo il rilascio dell’attestato di operatore agrobiologico, grazie al quale potevano immettere sul mercato il falso olio biologico traendone un profitto pari a più di 150mila euro, oltre che percepire specifici contributi dall’Unione Europea e dalla Regione Calabria per un ammontare di circa 114mila euro».
Inoltre, il profitto dei reati «tramite una serie di operazioni finanziarie abilmente concepite al fine di dissimularne l’origine delittuosa, è stato poi reimpiegato per l’acquisto di un compendio immobiliare sito nel comune di Serra d’Aiello (in provincia di Cosenza), avvenuto nell’ambito di un’asta fallimentare».
Le indagini condotte, altresì, hanno permesso di ricondurre la proprietà di fatto sia dell’azienda agricola, che degli immobili successivamente acquisiti, all’ex consigliere regionale, già colpito in passato da una misura di prevenzione patrimoniale.
Di conseguenza si è proceduto al sequestro del 50% di un complesso immobiliare sito nel comune di Serra d’Aiello nonché denaro ed altre utilità nella disponibilità degli indagati.
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