Mario Occhiuto
2 minuti per la letturaCOSENZA – L’inchiesta Passepartout che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di venti persone tra cui anche il governatore Mario Oliverio e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (LEGGI LA NOTIZIA) si è rivelata un vero e proprio terremoto ma i diretti interessati hanno voluto subito dire la propria (LEGGI LA DIFESA DEL GOVERNATORE OLIVERIO).
Dal canto suo il sindaco di Cosenza e candidato designato alle prossime elezioni regionali per Forza Italia, Mario Occhiuto, ha voluto precisare che «con riferimento all’unico capo d’imputazione contestatomi nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari notificatomi oggi, secondo cui avrei stretto un patto illecito con l’onorevole Mario Oliverio e con l’ingegnere Luigi Zinno, devo evidenziare come nella stessa imputazione si dia atto che la pretesa utilità indebita, costituente contropartita del presunto patto illecito, consisterebbe nella promessa di un finanziamento per l’esecuzione di un’opera pubblica a vantaggio della città di Cosenza, e non già per miei interessi personali».
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Occhiuto ha, inoltre, aggiunto che «i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del museo di Alarico erano già stati concessi ben prima che Oliverio divenisse presidente della Giunta regionale, e che la gara di appalto dei predetti lavori non può affatto essere definita illegittima, avendo anzi già superato il controllo del competente giudice amministrativo. Ho già concordato con i miei difensori la celere presentazione di richiesta di mio interrogatorio onde chiarire definitivamente gli esatti termini, assolutamente leciti e legittimi, della vicenda».
«Infine – conclude il sindaco di Cosenza – non sfuggirà ad alcuno l’evidente ‘anomalia’ di un preteso patto illecito stretto con chi, nello stesso procedimento, è indagato per una serie di atti commessi anche a mio danno (SCOPRI TUTTI I CONTENUTI SULL’OPERAZIONE LANDE DESOLATE) e finalizzati a determinare la mia decadenza da Sindaco di Cosenza».
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A sostegno del sindaco di Cosenza è intervenuto anche il coordinamento regionale di Forza Italia che ha precisato che «Mario Occhiuto ha agito per interesse pubblico. L’avviso di garanzia a Mario Occhiuto – aggiunge Fi Calabria – riguarda un’accusa precisa: avrebbe preteso che la Regione finanziasse opere pubbliche per la città. Non ci sono fatti o richieste di carattere personale. Un finanziamento che, è opportuno chiarirlo, era già stato stanziato prima della Giunta Oliverio. Tutte le fasi relative ai finanziamenti pubblici sono state svolte con assoluta trasparenza, con conferenze stampa e anche momenti di forte polemica che sono sempre stati resi pubblici. Nel quadro generale dell’inchiesta emergono, invece, profili di responsabilità penale nei confronti di esponenti politici che avrebbero agito illecitamente proprio per far dacadere, come è accaduto, Occhiuto da sindaco di Cosenza, nel febbraio del 2016. Non è assolutamente pensabile mettere insieme vittime e carnefici nello stesso calderone».
«Mario Occhiuto – conclude la nota – ha agito per tutelare la sua comunità, così come deve fare un Sindaco accorto e illuminato».
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