L'inaugurazione di Piazza Bilotti
4 minuti per la letturaCOSENZA – Tra le carte dell’inchiesta Lande Desolate che ha coinvolto anche il governatore Mario Oliverio destinatario di una misura cautelare (LEGGI LA NOTIZIA) spuntano anche i lavori a Piazza Bilotti.
Secondo l’accusa Oliverio avrebbe lavorato per rallentare in modo strumentale i lavori di piazza Bilotti a Cosenza in modo da colpire politicamente il sindaco uscente e ricandidato Mario Occhiuto.
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In particolare, secondo gli inquirenti «intenzionalmente, nonostante la consapevolezza della crisi finanziaria in cui versava il gruppo Barbieri altresì della conseguente incapacità tecnica e finanziaria di portare a compimento i lavori e le opere già oggetto di affidamento in via principale – si legge nell’ordinanza – come pure della violazione dell’obbligo di cofinanziamento con capitali privati lavori e opere, sino a quel momento, interamente gravanti su fondi comunitari POR, per il tramite di anticipazioni della Regione Calabria, per un mero tornaconto politico, vale a dire per ripagare Tucci e Barbieri che ne avevano assecondato gli interessi politico-elettorali a Cosenza, promettendogli e adoperandosi fattivamente per rallentare, strumentalmente, i lavori pubblici di Piazza Bilotti per pregiudicare così sul piano politico-elettorale il sindaco uscente di Cosenza Mario Occhiuto, Mario Oliverio, si adoperava per lo stanziamento di ulteriori finanziamenti da destinare al gruppo Barbieri per i lavori in corso a Lorica, sub specie di ‘opere complementari’»
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Quindi, secondo l’accusa, in cambio di un rallentamento dei lavori di Piazza Bilotti, il governatore si sarebbe adoperato per l’affidamento di nuovi lavori al gruppo Barbieri e in particolare «quale unico proponente della Delibera di “utilizzo temporaneo delle risorse in conto residuo”, determinava la Giunta regionale a stanziare in bilancio una ulteriore tranche di finanziamento comunitario da destinare (tra gli altri) al gruppo Barbieri per l’implementazione dei lavori in corso a Lorica, tanto che appostava in bilancio un importo di 4.200.000 euro».
IL PRESIDENTE OLIVERIO ANNUNCIA LO SCIOPERO DELLA FAME
In questo modo, Oliverio «in esecuzione del disegno criminoso, così come ordito con Tucci e Barbieri, procurava, quale mero atto di favore, un ingiusto vantaggio patrimoniale al gruppo Barbieri, anche per il tramite del di lui fiduciario Tucci, consistito nello stanziamento di un finanziamento integrativo di 4,2 milioni di euro circa per Lorica, da erogare ai fini del completamento dei lavori principali, con correlato danno della Regione Calabria alla quale distraeva risorse che del tutto indebitamente rendeva disponibili, quindi esigibili, al gruppo Barbieri, tanto che Barbieri, in stato di irreversibile dissesto finanziario, non consegnava alla Regione Calabria e alla Stazione appaltante (comune di Pedace), secondo costi e tempi rigorosamente prestabiliti, gli impianti sciistici di Lorica tecnicamente e funzionalmente idonei e fruibili»
Il tutto «con l’aggravante, per Giorgio Barbieri, di aver commesso il fatto al fine di agevolare le illecite attività consortili della cosca “Muto”, alla bacinella della quale confluivano almeno in parte i proventi dell’azione illecita sopra indicata, della quale implementava così il potere economico e la capacità di controllo del territorio, viepiù, tramite l’ingerenza nelle attività economiche apparentemente legali».
Su piazza Bilotti, inoltre, emerge l’esistenza delle operazioni “politiche” dilatorie anche da alcune intercettazioni: «Un vero e proprio patto viene confermata da Tucci in una lunga conversazione dell’8 marzo 2016 con Guarnaccia – si legge nelle carte dell’inchiesta – cui rivela l’esistenza di “interferenze incrociate” del mondo politico sul cantiere di Piazza Bilotti. Infatti, Tucci riferisce che Mario Occhiuto, da pochi giorni dichiarato decaduto dalla carica di Sindaco di Cosenza, gli aveva chiesto di rallentare i lavori di Piazza Bilotti per evitare che l’opera potesse essere inaugurata dal Commissario Prefettizio, nominato per governare l’ente sino alle elezioni di giugno» tuttavia «non mancava di evidenziare che la stessa richiesta, per finalità politiche opposte, gli era pervenuta dal Presidente della Regione, Mario Oliverio. Non solo. Aggiunge – proseguono gli inquirenti – che il rispetto dell’impegno gli era stato sollecitato sia da Nicola Adamo (…) sia da Enza Bruno Bossio che gli aveva chiesto di non far entrare in cantiere l’ex Sindaco Occhiuto e l’ex assessore Fresca (“Non credo che dovresti fare entrare Fresca e Occhiuto sul cantiere”, cfr. sms del 6.3.2016), quindi direttamente dal Presidente Oliverio (“[..] me lo ha fatto dire dal Presidente, io ho avuto una riunione con il Presidente ed il Presidente m’ha detto). Tucci ammette di aver già dato disposizioni per rallentare i lavori (ordinando al subappaltatore Franco Rubino di inviare solo una squadra di operai sul cantiere di Piazza Bilotti e di dedicarsi al rifacimento di una strada laterale giusto per arrivare al I SAL) ma confida di sentirsi pressato, quasi “costretto” ad assecondare la richiesta “bipartisan” della politica (“ti ricattano, tu ci chiedi un favore a loro e loro subito ti ricattano”) per non subire ritorsioni»
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