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Nuccio Ordine è morto, i medici che avevano in cura il fine intellettuale calabrese, docente all’Unical, ne hanno dichiarato la morte cerebrale. Aveva 65 anni
COSENZA – Non ce l’ha fatta Nuccio Ordine, apprezzato docente dell’Unical ed esponente di spicco del mondo culturale calabrese e non solo. Nelle scorse ore i sanitari che lo avevano in cura dopo il grave malessere che l’aveva colpito lo scorso 6 giugno ne hanno decretato, infatti, la morte cerebrale.
Nuccio Ordine, originario di Diamante in provincia di Cosenza, è morto a 65 anni. Era docente di Letteratura italiana all’Università della Calabria (oltre ad aver insegnato quale professore in visita in atenei del calibro di Yale o della Sorbona). Era considerato anche uno tra i massimi esperti di Rinascimento e in particolare di Giordano Bruno. Annoverato tra i più fini intellettuali calabresi ha speso la propria vita nell’insegnamento e nel trasferire la conoscenza ai giovani. Proprio per questo aveva recentemente ricevuto il premio “Principessa delle Asturie 2023”.
Era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 6 giugno nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Ordine aveva subito un violento malore che aveva portato prima all’insorgere di forti dolori alla teste e, infine, alla perdita di conoscenza. Ordine è rimasto in ospedale fino al momento in cui, nel primo pomeriggio di oggi 10 giugno 2023, i medici ne hanno decretato la morte cerebrale.
L’Università della Calabria saluterà per l’ultima volta il professor Nuccio Ordine nella camera ardente allestita, su richiesta della famiglia, nello University club dell’ateneo.
La camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 15 alle ore 24 di domenica 11 giugno. L’illustre studioso è improvvisamente scomparso all’età di 64 anni, a causa di un malore, lasciando sgomenta tutta la comunità accademica e il mondo umanistico.
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L’ho conosciuto tardi, persona con una vasta cultura, molto piacevole da ascoltare in particolare per i giovani, è un vero peccato che ci abbia lasciato troppo presto, avessi avuto i poteri gli avrei dato il ministero della cultura. Riposa in pace