Ilaria Mirabelli e Mario Molinari
2 minuti per la letturaUn testimone avrebbe visto Molinari alla guida della Volkswagen Up il giorno dell’incidente costato la vita a Ilaria Mirabelli e avvenuto sulla statale 108
COSENZA – Irrompe un testimone sulla scena del caso di Ilaria Mirabelli. Si tratterebbe di un uomo che, quel pomeriggio, mentre si trovava in un vicino supermercato, avrebbe visto con i propri occhi Mario Molinari sfrecciare lungo la Statale 108 bis alla guida della Volkswagen Up a bordo della quale viaggiava anche la 38enne cosentina. Già all’indomani della tragedia si erano diffuse le prime voci relative alla presenza di una o più persone che avrebbero notato la scena e che avrebbero potuto fornire spunti utili agli investigatori. Nelle ultime ore, la conferma, dopo l’annuncio della trasmissione “La Vita in Diretta” su Rai 1, che aveva parlato di un “supertestimone”.
MORTE ILARIA MOLINARI, UN TESTIMONE HA VISTO MIRABELLI GUIDARE
Da quel che si apprende, l’uomo si sarebbe recato spontaneamente dai carabinieri nei giorni successivi per dichiarare quanto a sua conoscenza. Molinari sarebbe stato avvistato sia negli attimi immediatamente successivi all’uscita dal ristorante in Sila e sia lungo il tragitto in auto.
Un risvolto non di poco conto, considerato che Molinari – indagato per omicidio stradale – ha sempre negato di essere stato alla guida della vettura, sostenendo che al volante ci fosse invece la ragazza. Un dato che, se confermato dagli esiti degli accertamenti tecnici non ripetibili disposti dalla Procura, potrebbe compromettere ancor più il quadro accusatorio delineato nei suoi confronti.
LA PERIZIA CHE DOVRÀ FARE CHIAREZZA SU CHI GUIDAVA LA MACCHINA
La perizia, fissata al prossimo 20 settembre e a cui parteciperanno consulenti di parte e medici legali, dovrà fare chiarezza proprio su questo aspetto, ovvero su chi conducesse l’auto intestata al padre di Molinari che – come anticipato dal Quotidiano nei giorni scorsi – era priva di revisione e di copertura assicurativa, procedeva a velocità sostenuta, a circa 50 km/h, e che, in un primo momento era diretta verso Cosenza per poi cambiare repentinamente il senso di marcia e tornare di nuovo in direzione Lorica. Molinari, inoltre, era risultato positivo all’alcol test.
La Procura di Cosenza, dal suo canto, ha allargato il raggio d’indagine a tutte le fasi precedenti e successive alla morte di Ilaria. «Stiamo lavorando molto», si limita a dire, raggiunta al telefono, la pm Donatella Donato, titolare del fascicolo insieme alla collega Mariangela Farro.
Da valutare, in sede di accertamento, sarà anche la compatibilità delle lesioni rinvenute sul corpo di Ilaria Mirabelli – tre ferite profonde in tre punti differenti – con la sua posizione all’interno del veicolo. Tali lesioni, all’esito dell’esame autoptico, sarebbero incompatibili con la dinamica dell’incidente ma sarebbero anche incompatibili con i segni di un massaggio cardiaco non eseguito correttamente.
Ancora, un altro aspetto da considerare sarà quello relativo al mancato scoppio degli airbag, una consuetudine, com’è noto, in caso di impatti a forte velocità.
Un’altra anomalia in un rebus ancora tutto da risolvere.
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