Il luogo del duplice omicidio di Maurizio Scorza e Hanene Hedhli
2 minuti per la letturaIl Riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Francesco Faillace, che quindi resta in carcere, accusato del duplice omicidio Scorza-Hedhli
CASTROVILLARI (COSENZA) – Francesco Faillace resta in carcere. Il Tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dal legale dell’uomo, accusato di essere l’autore del duplice omicidio di contrada Gammellone. Su di lui si addensano, infatti, i forti sospetti della Dda di Catanzaro. L’antimafia lo ritiene gravemente indiziato del fatto di sangue in cui, ad aprile 2022, persero la vita, a colpi di pistola, Maurizio Scorza e la compagna di origine tunisina Hanene Hedhli.
Per tale ragione, lo scorso 17 luglio i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza gli avevano notificato nel carcere di Civitavecchia – dove si trovava già detenuto poiché coinvolto nell’inchiesta “Athena” – un’ordinanza di custodia in carcere. Gli inquirenti, a seguito di una lunga e complessa attività d’indagine, hanno appurato che la vittima Maurizio Scorza sarebbe stata attratta presso il podere dell’allevatore Francesco Adduci – già condannato in primo grado per concorso in omicidio volontario premeditato con l’aggravante mafiosa – con il pretesto della consegna di un agnello. In tale occasione si consumava l’omicidio della coppia, con i corpi trasportati altrove a bordo della Mercedes di Scorza.
DUPLICE OMICIDIO SCORZA-HEDHLI, FAILLACE RESTA IN CARCERE, LE RICOSTRUZIONI DELL’OMICIDIO
Il cadavere di quest’ultimo veniva rinvenuto all’interno del bagagliaio della sua autovettura. All’interno anche l’agnello effettivamente consegnatogli prima di essere ucciso, mentre la donna era adagiata sul sedile anteriore lato passeggero. Dalle ricostruzioni degli investigatori è emerso, inoltre, che Faillace avrebbe chiesto in prestito ad un meccanico di Cassano Jonio una Suzuki Grand Vitara. Avrebbe dichiarato di doverla utilizzare per eseguire alcuni lavori agricoli ma, in realtà, utilizzandola per “scortare” la fuga del veicolo con a bordo i cadaveri. A parere di chi indaga il movente dell’omicidio di matrice mafiosa sarebbe riconducibile alle contrapposizioni tra gruppi di ‘ndrangheta per il controllo criminale del territorio. Contrapposizioni nell’ambito delle quali Faillace avrebbe agito al fine di agevolare la cosca dei Forastefano.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA