La Corte di Cassazione
2 minuti per la letturaCORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Disposta la scarcerazione per il presunto capo dell’associazione di ‘ndrangheta Abbruzzese Forastefano dedita al narcotraffico ed al traffico d’armi su scala mondiale. Il Tribunale del riesame di Catanzaro in sede di rinvio della Corte Suprema di Cassazione ha annullato tutti e dieci i capi d’accusa per il presunto capo Forastefano Pasquale Forestafano.Il suo nome spicca tra i 25 arrestati nell’ambito della maxi-inchiesta antidroga su scala internazionale ed intercontinentale denominata “Gentlemen 2” scattata all’alba dello scorso 5 giugno in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta della procura distrettuale antimafia.
Secondo l’accusa Forastefano detto “l’animale” avrebbe capeggiato un’associazione di ‘ndrangheta attiva nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e delle armi in ambito internazionale (Spagna e Serbia) ed intercontinentale (Sud America).In particolare, a Forastefano era stato contestato di aver diretto l’associazione insieme a Nicola Abbruzzese, assumendo un ruolo decisionale nella gestione di tutte le trattative inerenti all’importazione di armi e di colossali quantitativi di hashish, eroina e cocaina dal Sud America e dall’Europa centro-balcanica.Contro l’accusa di direzione dell’associazione e di altri otto capi d’accusa riguardanti le importazioni di droga ed armi da tutto il mondo, Forastefano aveva proposto ricorso al Tribunale del riesame, il quale lo scorso 3 luglio aveva confermato l’ordine di custodia in carcere.
Anche tale decisione è stata impugnata da Forastefano davanti alla Corte Suprema di Cassazione, la quale ha accolto integralmente il ricorso presentato dagli avvocati Pasquale Di Iacovo, del Foro di Castrovillari, e Cesare Badolato, del Foro di Cosenza, e di conseguenza ha annullato con rinvio per nuovo esame tutti e dieci i capi d’accusa contestati all’indagato. In particolare, i cassazionisti Di Iacovo e Badolato avevano esposto nel ricorso molteplici incongruità della motivazione con la quale erano stati ritenuti non fondati i rilievi che la difesa aveva mosso in relazione alla capacità dimostrativa – delle intercettazioni telefoniche ed ambientali – di rappresentare con certezza l’utilizzo del criptofonino Sky-Ecc da parte di Pasquale Forastefano, che era già stato sottoposto nel mese di ottobre dello scorso anno 2022 al regime duro del 41-bis nell’ambito del maxiprocesso “Kossa”.
Per quanto riguarda la maxinchiesta “Gentlemen 2”, in conseguenza dell’annullamento con rinvio da parte della Cassazione, nei confronti dell’indagato si è celebrato martedì scorso un nuovo giudizio davanti al Tribunale del riesame di Catanzaro, il quale – tenuto conto delle indicazioni che gli sono state fornite dai giudici romani – hanno accolto il ricorso degli avvocati Di Iacovo e Badolato, disponendo l’immediata liberazione de “l’animale” dal carcere di Parma, in cui lo stesso si trova detenuto al 41-bis.
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