La Corte d’Appello di Catanzaro
2 minuti per la letturaDIAMANTE – Rideterminata la condanna per una donna di Scalea, ritenuta protagonista di un’estorsione a sfondo sessuale nei confronti di un professore in pensione di Diamante. La sentenza in secondo grado è stata emessa ieri dalla corte d’Appello di Catanzaro: presidente, Loredana De Franco; a latere: Adriana Pezzo e Ippolita Luzzo.
La Corte, in riforma della sentenza del Gip del Tribunale di Paola, del 12 settembre 2018, appellata dall’imputata, A.A., su concordato delle parti, previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, prevalenti sulla contestata aggravante, ha rideterminato la pena irrogata all’imputata in due anni di reclusione e 500 euro di multa.
Revocata la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Nei prossimi novanta giorni le motivazioni. La pena è stata sospesa. La donna di Scalea è assistita dall’avvocato Giuseppe Mandarino, che ha concordato la pena in Appello; mentre il professore in pensione di Diamante è assistito dall’avvocato Francesco Liserre.
L’accusa iniziale, per la donna era di “estorsione aggravata a sfondo sessuale”. In primo grado, con giudizio abbreviato, la donna era stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, a seguito di giudizio abbreviato.
All’imputata, in fase di indagini, da parte dei carabinieri della compagnia di Scalea, veniva contestato il reato di concorso in estorsione aggravata, perchè con un soggetto non identificato aveva minacciato la persona offesa, all’epoca di 82 anni, insegnante in pensione, coniugato e con figli, con il quale aveva avuto in più occasioni rapporti sessuali.
Come si ricorderà la storia della presunta estorsione a sfondo sessuale è avvenuta fra Diamante e Scalea. La donna, tramite un’altra persona non identificata, avrebbe minacciato il diamantese, dicendo alla vittima che avrebbe divulgato notizie sulle presunte storie e avrebbe informato i familiari sulla relazione extraconiugale, se non avesse consegnato mille euro subito e altri duemila nei mesi estivi, quale prezzo del silenzio.
I carabinieri avevano organizzato, per l’occasione, una trappola per la coppia di estorsori. Durante il passaggio del giro ciclistico d’Italia, nel 2018, la donna veniva arrestata in flagranza nei pressi di un distributore di benzina di Scalea, subito dopo la consegna della somma di denaro.
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