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Il Palazzo di Giustizia di Milano

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GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Spacciatore di cocaina in trasferta rischia di farla franca per una «nullità assoluta e insanabile dell’udienza e della pronunzia», determinata da un errore grossolano della Corte di Appello di Milano.

Si tratta di G. F., 61 anni, nato a Fuscaldo, residente a Guardia Piemontese, trasferitosi in Lombardia per lavoro. Qui, in trasferta, l’uomo era diventato un abile spacciatore di cocaina, ma è stato scoperto, arrestato e condannato.

Recentemente, la Corte d’appello di Milano ha confermato la sentenza emessa il 24 settembre del 2020 dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Milano con cui il ricorrente all’esito del giudizio abbreviato era stato condannato alla pena di quattro anni e mesi quattro di reclusione e di 20mila euro di multa per il reato detenzione e spaccio di droga, per avere detenuto occultata sulla propria persona un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso complessivo di grammi 18, suddiviso in 28 involucri, nonché un ulteriore quantitativo della stessa sostanza del peso lordo di grammi 162, suddiviso in 46 dosi, presso la propria abitazione.

Il pusher in trasferta è andato in Cassazione per contestare, tra l’altro, violazione di legge per nullità della sentenza di appello conseguente alla mancata traduzione in aula o collegamento da remoto per l’udienza del 3 marzo 2021, benché l’imputato avesse espresso la propria volontà di partecipare all’udienza, desunta dal fatto che in data 25 febbraio 2021 l’ufficio matricola presso la Casa Circondariale di Milano aveva richiesto conferma alla cancelleria della traduzione in aula o eventuale collegamento da remoto, con l’avvertenza che in assenza di richieste, il predetto sarebbe stato tradotto in aula. La Cassazione ha certificato gli errori commessi in Appello e la “nullità assoluta e insanabile” di udienza e pronunzia, annullando la sentenza con rinvio. (g. s.)

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