Francesco Patitucci e Roberto Porcaro
1 minuto per la letturaCOSENZA – Il boss Francesco Patitucci e il suo presunto luogotenente Roberto Porcaro sono stati assolti in via definitiva dall’accusa di aver avuto il ruolo di mandanti dell’omicidio di Luca Bruni (3 gennaio 2012).
Pochi minuti fa, infatti, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura generale che aveva chiesto di annullare le loro precedenti assoluzioni: in tutti e due i gradi di giudizio per Porcaro (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) solo in Appello per l’altro imputato.
Riguardo a quest’ultimo evento, in ballo c’era l’ormai famigerata sentenza pronunciata dal collegio presieduto da Marco Petrini che aveva ribaltato la precedente condanna del boss a trent’anni di carcere.
Dopo il suo arresto, Petrini aveva confessato una serie di accordi corruttivi da lui stipulati per dispensare assoluzioni e dissequestri di beni in cambio di denaro.
Il caso Patitucci rientrava fra questi, con l’ex giudice che, per l’occasione puntava il dito contro i difensori dell’imputato, gli avvocati Marcello Manna e Luigino Gullo, accusandoli di aver gestito con loro l’accordo corruttivo e la relativa transazione di denaro.
Manna è tuttora indagato a Salerno per questa vicenda, mentre la posizione di Gullo è stata archiviata, ma nel frattempo il processo “incriminato” a Patitucci ha fatto il proprio corso, arrivando all’ultimo grado di giudizio.
E così, malgrado le ombre che a causa delle dichiarazioni di Petrini si sono addensate sul caso, i giudici hanno ritenuto che quella sentenza d’assoluzione fosse giuridicamente al di sopra di ogni sospetto.
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