Il tribunale dei Minori di Catanzaro
2 minuti per la letturaCASTROVILLARI (COSENZA) – È stato individuato grazie alle immagini di alcune telecamere di sorveglianza e grazie ai video è stato possibile concretizzare le accuse sfociate nella misura cautelare personale dell’obbligo di permanere in casa.
Si tratta di un minorenne ritenuto responsabile di alcuni degli incendi che hanno interessato la città di Castrovillari lo scorso mese di agosto. Il giovane, un 17enne del posto, si è visto notificare il provvedimento cautelare disposto dal GIP del Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, Teresa Tarantino su richiesta del PM, Maria Alessandra Ruberto.
L’ordinanza è stata eseguita dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Castrovillari e Montalto Uffugo alle dipendenze del Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza al comando del Ten. Colonnello Vincenzo Perrone.
Nel dettaglio, «gli incendi – spiegano gli inquirenti – avevano interessato alcuni terreni incolti cespugliati, generando gravi danni alle società pubbliche erogatrice dei servizi telefonici e di illuminazione con la combustione dei pali che sorreggevano i fili che, solo grazie al pronto intervento di alcuni cittadini e dei volontari dell’Anpana e dei Vigili del Fuoco di Castrovillari si è riusciti a spegnere».
Tra l’altro «nei pressi di uno dei luoghi interessati dal fuoco era presente anche un impianto di metanodotto. Il giovane è stato in un primo momento identificato mentre si trovava sul luogo di un incendio dagli uomini del Commissariato di Castrovillari insospettiti della sua presenza, in seguito l’attività investigativa messa in atto dai Carabinieri Forestale ha confermato le sue responsabilità».
Nello specifico «i militari hanno effettuato anche una perquisizione domiciliare che ha portato al sequestro della bicicletta utilizzata per compiere i reati e di uno smartphone, nelle cui immagini custodite, era sintomatica l’osservazione di tali eventi da parte dello stesso incendiario».
Ulteriori elementi sarebbero «emersi dal contenuto delle conversazioni intrattenute in chat dove il minorenne nei giorni successivi, dimostrava preoccupazione per la presenza delle telecamere di sorveglianza, manifestando il timore di essere stato identificato. Il ragazzo è stato ora affidato ai servizi minorili dell’Amministrazione Giustizia»
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