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La famiglia Internò al funerale di Denis Bergamini

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ISABELLA Internò non può aver fatto tutto da sola, ma “deve aver cercato l’aiuto e l’appoggio della sua famiglia”. La polizia giudiziaria si esprime in questi termini: “deve” aver agito così perché un’altra spiegazione non c’è.

L’unica possibile è quella che rimanda all’esistenza di una vera e propria famiglia diabolica: la sua. Facciolla, com’è noto, ha lasciato Castrovillari per motivi disciplinari prima della conclusione delle indagini preliminari. A chiudere il fascicolo è stato poi il pm Luca Primicerio che ha chiesto il rinvio a giudizio della sola Internò, ma è lecito ritenere che le intenzioni di partenza fossero differenti.

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Isabella l’ispiratrice, ma chi sarebbero stati gli esecutori?

Non a caso, la ricostruzione dei fatti cristallizzata nell’informativa, assegna a Isabella il ruolo di ispiratrice, ma soprattutto di “esca” – avrebbe cioè attirato Bergamini nella trappola mortale di Roseto – tuttavia, sia l’esecuzione che l’ideazione dell’omicidio sarebbero toccate ad altri. A chi?

Per quanto riguarda i sicari, le attenzioni si sono concentrate sui fratelli Roberto e Pippo Internò, cugini della ragazza, a lungo intercettati e destinatari di due dei trojan utilizzati nel corso delle indagini, ma alla resa dei conti sia la pg che Primicerio hanno concordato sul fatto che non vi fosse il benché minimo motivo per chiederne l’incriminazione.

I genitori di Isabella possibili mandanti?

Il discorso cambia per i mandanti. È possibile, infatti, che l’intenzione iniziale fosse quella di chiedere anche il rinvio a giudizio della mamma di Isabella, Concetta Tenuta, e non del padre, Franco Internò, ma solo perché lo stesso è deceduto alcuni anni fa. Pur non essendosi tradotta in un’incriminazione, l’idea è che siano stati loro ad aver decretato la morte di Bergamini per cancellare l’onta dell’offesa subita due anni prima.

La vicenda è quella ormai arcinota dell’aborto affrontato da Isabella a luglio del 1987. Era rimasta incinta del calciatore, ma non volle tenere il bambino interrompendo la gravidanza in una clinica di Londra nella quale si era recata in compagnia di Denis e di nascosto dai propri genitori.

Isabella Internò durante il viaggio a Londra

Il papà e la mamma, dunque, sarebbero rimasti all’oscuro di quanto accaduto fino a una settimana prima del 18 novembre fatale. Perché proprio una settimana? Gli investigatori non lo spiegano, ma è in quel frangente che secondo loro Isabella si sarebbe determinata a punire l’uomo che ai suoi occhi era colpevole di aver interrotto la loro relazione sentimentale. E così avrebbe confidato a Franco e Concetta quanto avvenuto due anni prima in Inghilterra, scaricando la responsabilità sull’ex fidanzato.

A quel punto i due coniugi avrebbero maturato la decisione di ucciderlo predisponendo anche un piano d’azione: Isabella lo convince a partecipare a un incontro chiarificatore con i familiari e quel sabato, l’atleta abbandona il cinema “Garden”, dove si trova insieme ai compagni di squadra, per andare incontro al proprio destino inconsapevole di ciò che l’attende di lì a poco.

I minuti prima della morte di Denis Bergamini

Denis Bergamini

Neanche Facciolla e i suoi riescono a dare una spiegazione del perché abbia accettato di recarsi a un appuntamento in un posto così inquietante – una piazzola buia e sterrata a cento chilometri da casa – ma ritengono di avere le idee chiare su ciò che sia accaduto in seguito: Denis e Isabella aspettano per quasi due ore l’arrivo dei loro interlocutori, ma alla fine a piombare sul posto sono solo gli assassini, che dopo averlo ucciso con la tecnica giù illustrata, approntano la messinscena del suicidio. Una ricostruzione serrata che occupa le ultime venti pagine dell’informativa, ma con quali indizi a supporto? Cosa spinge gli investigatori a dare per possibile, se non per certo, il coinvolgimento dei coniugi Internò?

Il coinvolgimento dei genitori di Isabella

Riguardo a Concetta Tenuta, sono state rispolverate le dichiarazioni da lei rese nel 2012 a Giacomantonio, nell’ambito della precedente inchiesta. In quella circostanza, la donna minimizza il rapporto sentimentale tra Isabella e Bergamini, definendolo “una cosa tra ragazzi”. Bergamini, a suo dire, non frequentava abitualmente la loro abitazione e lei non ha mai pensato che quella relazione si sarebbe trasformata in qualcosa di più duraturo, data anche la giovane età della figlia.

Secondo i nuovi inquirenti, nel rilasciare quelle dichiarazioni ai loro predecessori, la donna mente su tutta la linea. Interpellate sul punto, infatti, alcune amiche dell’epoca di Isabella riferiscono che sua mamma era solita vantarsi del fidanzamento di Isa con il calciatore famoso, e che lo stesso Bergamini era stato ospite in un pranzo organizzato a Fuscaldo nella loro casa al mare. Tutto ciò, dunque, fa di lei una bugiarda e la rende partecipe della cospirazione. Riguardo al padre, invece, si è pensato di valorizzare un interrogatorio più recente di Roberto Internò.

I fatti da lui raccontati sono relativi al funerale di Bergamini: “Zio Franco – il papà di Isabella, ndr – chiese a mio fratello e ad altri nostri cugini di accompagnare la figlia in chiesa perché temeva fosse insultata o aggredita da qualcuno. E dato che non aveva figli maschi, si rivolse ai nipoti”.

Questo particolare, per il pool investigativo, è rivelatorio della personalità di Franco Internò, descritto come un patriarca in grado di muovere un ipotetico braccio militare della famiglia a difesa di sua figlia e ritenuto quindi altrettanto capace di mobilitarlo in chiave offensiva. Marito e moglie, infine, avrebbero mostrato ulteriori segni di colpevolezza in virtù della condotta da loro tenuta la sera della tragedia. Una volta appresa la notizia della morte di Denis, infatti, avrebbero aspettato circa un’ora prima di partire alla volta di Roseto dove li attendeva Isabella. Perché? Sul punto, la polizia giudiziaria si pone la domanda e si dà subito una risposta: “Perché hanno atteso il ritorno a Cosenza degli assassini”.

Alla fine Primicerio non se l’è sentita di chiedere il rinvio a giudizio di Concetta Tenuta sulla scorta di questi elementi, ma seppur non coinvolta formalmente, il ruolo della donna e quello del defunto marito restano centrali nella ricostruzione dei fatti proposta dalla Procura di Castrovillari. Sapevano di quella gravidanza interrotta come teorizza Facciolla? Nel già citato interrogatorio del 2012, i carabinieri mettono la mamma di Isabella a conoscenza di quell’aborto affrontato dalla figlia venticinque anni prima e, in coda al verbale, danno atto di come nell’apprendere la notizia la Tenuta si mostri “emotivamente scossa”.

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