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Donato Bergamini in campo

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CASTROVILLARI (COSENZA) – E’ stata aggiornata, dopo poco più di un’ora, l’udienza davanti al gup di Castrovillari Fabio Lelio Festa che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura – rappresentata in aula dal pm Luca Primicerio – nei confronti di Isabella Internò, accusata dell’omicidio dell’allora ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato “Denis” Bergamini, morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106 all’altezza di Roseto Capo Spulico.

100 INTERCETTAZIONI E UNA INDAGATA: L’UDIENZA

«E’ stata un’udienza apparentemente tecnica e si tornerà in aula il 17 e il 20 settembre prossimi» ha spiegato all’uscita il legale della famiglia Bergamini, l’avvocato Fabio Anselmo.

«La cautela che avevamo – ha aggiunto – credo che possa essere dissipata. Siamo fiduciosi. Le eccezioni proposte dal collega della difesa, a nostro avviso, sono assolutamente infondate. C’è una questione sulla nullità delle indagini per quanto riguarda la tematica della pre-consulenza chiesta in sede della riapertura delle indagini che era stata già sollevata ed era stata già superata ampiamente dal giudice dell’incidente probatorio. E poi c’è una questione sulle intercettazioni che, a nostro avviso, è infondata rispetto, in particolare, a un’intercettazione che inchioda la consulente della difesa stessa e rende superfluo, ammesso che fosse necessario, qualsiasi supplemento. Questa intercettazione è una spina nel fianco rispetto alla difesa. Questa è una mia idea, non è stata detta ancora in udienza. Avevo detto che per noi era importante capire alcune cose. Credo che le abbiamo comprese. Allo stato dell’arte possiamo essere sicuramente più sollevati e possiamo essere fiduciosi per il futuro».

All’udienza hanno assistito anche i tre figli della sorella di Denis, Donata Bergamini, la quale, «fortemente provata, anche da un punto di vista emotivo per una vicenda che va avanti da ben 32 anni e che la vede impegnata, ha preferito, non essendo fondamentale la sua presenza oggi, riposarsi e stare a casa» ha spiegato Anselmo.

Alla domanda se a sua impressione si andrà a processo, il legale ha detto che «l’impressione è positiva. Dopo tante polemiche, dopo tante illusioni e poi delusioni di questi decenni, è chiaro che era d’obbligo un momento di cautela di fronte a una situazione processuale come questa. Io credo che ci siano tutti i presupposti perché, nell’ambito del processo si possa arrivare a riconoscere giudiziariamente ciò che la famiglia Bergamini sa da trent’anni e cioè che Denis Bergamini non ha avuto un incidente, non si è suicidato, ma è stato barbaramente ucciso».

Nessun commento, invece, dal legale di Isabella Internò, l’avv. Angelo Pugliese che, all’uscita, si è limitato a dire «i processi si fanno in aula».

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