Appalti e massoneria, nel computer del tecnico i legami con esponenti politici

BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA) – Dall’analisi dell’hard disk del computer sequestrato a Luigi Cristofaro, 38 anni di Scalea, associato agli arresti domiciliari, sono saltate fuori le firme del sindaco e del capo dell’Ufficio tecnico comunale, nonché il timbro tondo del Comune di Belvedere Marittimo, elementi verosimilmente utilizzati dal professionista tecnico per taroccare gli atti pubblici, agendo con collusioni e mezzi fraudolenti. I particolari emergono dall’operazione contro la gestione di appalti pubblici portata a termine oggi dalla procura di Paola (LEGGI).

Lo stesso Luigi Cristofaro, pur non figurando nella gara, possedeva – come accertato – tutta la documentazione relativa alla stessa, facendo parte di un “cartello” di professionisti che si spartiva incarichi e denaro. Cristofaro è considerato dai Pm Antonio Lepre e Maria Francesca Cerchiara, nell’indagine coordinata dal Procuratore capo Pierpaolo Bruni, capo e promotore dell’associazione per delinquere, assieme a Giuseppe Del Vecchio, 63 anni, di Terranova del Pollino, anche lui ai domiciliari. L’esistenza di una associazione per delinquere contro la Pubblica amministrazione è stata accertata documentalmente.

Secondo la Procura, in particolare, «… l’associazione a delinquere aveva come scopo quello di costituire e partecipare ad una stabile organizzazione composta da ingegneri e architetti, costituenti un vero e proprio “cartello” formato da distinti gruppi di professionisti che, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate e/o la partecipazione alle gare per conto della unitaria organizzazione, miravano a determinare l’aggiudicazione degli appalti ad una delle imprese della cordata, avvalendosi di persone di fiducia all’interno delle amministrazioni locali; procedevano, quindi, a suddividere gli importi liquidati dalle stazioni appaltanti a titolo di corrispettivo per ciascun associato, ivi compreso, quindi, quello non aggiudicatario dell’appalto…».