Massimo Cundari
1 minuto per la letturaLa condanna a sette anni di carcere è stata chiesta ieri nei confronti di Massimo Cundari (SCOPRI I CONTENUTI SUL CASO), già comandante dei vigili del fuoco di Cosenza, sorpreso il 5 giugno del 2020 a intascare una presunta mazzetta da 2500 dalle mani di un imprenditore di Montalto Uffugo.
Alcuni mesi prima, quest’ultimo lo aveva denunciato ai carabinieri raccontando di essere costretto, da anni, a versare all’alto ufficiale dei pompieri somme di denaro in cambio di autorizzazioni, nulla osta amministrativi, certificati d’idoneità e altri documenti da lui richiesti a tutela delle proprie attività d’impresa.
A seguito della denuncia, i carabinieri avevano pedinato Cundari documentando così l’ultima acquisizione di denaro.
Per quei fatti, l’uomo è finito dapprima in carcere, ottenendo in seguito misure cautelari più blande. Il processo – che vede Cundari accusato di concussione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità – si celebra in abbreviato ed è culminato ieri nella requisitoria del pm Giuseppe Visconti a cui ha fatto seguito la discussione della parte civile rappresentata dall’avvocato Renato Tocci.
La prossima udienza sarà interamente dedicata all’arringa difensiva dell’avvocato Nicola Carratelli. Seguirà la sentenza di primo grado.
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