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CASTROVILLARI (CS) – Due carabinieri finiscono sotto processo per decisione del giudice di Castrovillari, in provincia di Cosenza: dovranno rispondere della morte di Sandrino Greco, l’uomo che intorno alla mezzanotte tra il 20 e il 21 gennaio 2011, in una traversa della statale 106 a Rossano, è stato ucciso in una sparatoria.
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Durante le udienze preliminari, l’accusa nei confronti dei due militari, che all’epoca erano in servizio al nucleo operativo radiomobile della compagnia carabinieri di Rossano, è cambiata in omicidio volontario, in seguito ad una perizia tecnica che ha ricostruito la dinamica della vicenda. Secondo l’accusa, quindi, i due carabinieri spararono con l’obiettivo di uccidere.
Quella notte Sandrino Greco, uomo già noto alle forze dell’ordine, 36 anni e padre di un bambino, nella frazione Mirto del comune di Crosia, rubò un fuoristrada Nissan Patrol nei pressi dell’autorimessa Pecora, lungo la strada statale106, alle porte del centro abitato. Dopo qualche minuto si imbattè, insieme ai due complici di staffetta con una Peugeot 307, al posto di blocco allestito sulla 106 nei pressi dello svincolo di Rossano per Lido Sant’Angelo. Entrambe le vetture non si fermarono all’alt intimato dai carabinieri ed accelerano forzando il blocco. I militari inseguirono il fuoristrada mentre per sbaglio imboccava il primo sentiero a destra dopo l’Istituto Tecnico Agrario, una stradina di campagna a vicolo cieco tra via Austria e via Albania. L’uomo intuì che si trovava senza scampo. Invertì la marcia e, nella speranza di aprirsi un varco, speronò più volte la gazzella dei carabinieri. Partoirono degli spari dalle pistole di servizio calibro 9.
Ventuno i proiettili esplosi (8 da una e 13 dall’altra), di cui 14 colpirono il fuoristrada rubato, sia nella parte bassa che in quella superiore all’altezza dei finestrini, solo uno quello fatale, che raggiunse Greco alla testa, procurandogli la morte fulminea.
Le indagini furono affidate ai poliziotti di Rossano. E sulla base dei rilievi balistici è scattato ora il rinvio a giudizio per Pasquale Greco e Luca Zingarelli, i due militari dell’Arma protagonisti dell’inseguimento.
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