Una delle proteste dei lavoratori delle Terme
4 minuti per la letturaGUARDIA PIEMONTESE (COSENZA) – E’ tutto pronto per la protesta organizzata dal sindacato della Cisl e dai lavoratori delle Terme Luigiane – ricadenti nei comuni della provincia di Cosenza, di Acquappesa e Guardia Piemontese – che si svolgerà questa mattina, alle ore 9, all’incrocio del supermercato “Vivo” di Guardia.
Una manifestazione, promossa per chiedere con forza la riapertura immediata dello stabilimento termale e, di conseguenza, la ripresa del lavoro da parte di circa 250 dipendenti. In attesa che la protesta abbia inizio, i lavoratori delle Terme Luigiane hanno voluto ricordare al presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì di «non tradire le parole scritte nel comunicato stampa diffuso lo scorso 16 giugno, in occasione dell’occupazione che gli stessi lavoratori fecero presso la cittadella regionale».
Parole che sono state riportate nella nota stampa, giusto per rinfrescare la memoria al presidente della Regione: «Pur compenetrandomi nelle preoccupazioni e nelle ansie dei dipendenti, e pur riconoscendo il loro sacrosanto diritto al lavoro, così come, allo stesso modo, riconosco il diritto alle terapie per tutti coloro i quali, negli anni, si sono affidati alle cure delle Terme Luigiane, non posso che prendere atto delle incolmabili distanze tra le parti interessate al contenzioso relativo alla concessione e all’uso delle acque. Sono dispiaciuto di non riuscire a incontrare le rappresentanze dei lavoratori delle Terme, in una giornata già fitta di impegni istituzionali dai quali non posso esimermi. Continuo ad assicurare, tuttavia, la mia piena disponibilità alla mediazione. A tal proposito, non posso che sperare nel buonsenso di chi, in questo momento così difficile, deve decidere a cosa rinunciare e cosa far nascere. Il bene della Calabria, il bene dei calabresi lo costruiscono i costruttori; chi costruttore non è, diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti, purtroppo, conoscono da troppo tempo. Ecco perché, nel caso in cui dovessero perdurare, senza giustificazione, queste distanze, in qualità di presidente della Giunta regionale coinvolgerò gli assessori in una decisione netta e definitiva, a tutela dell’interesse generale».
Spirlì aveva poi sottolineato «il bene dei calabresi lo costruiscono i costruttori. Chi costruttore non è diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti ben conoscono”. Si ricordi queste parole presidente», hanno concluso i lavoratori delle Terme. Alla manifestazione che si svolgerà questa mattina a Guardia Piemontese, sono stati invitati a partecipare: autorità, sindaci del comprensorio, il consiglio regionale, i segretari/commissari dei partiti calabresi, i candidati a presidente delle prossime elezioni regionali, le associazioni, i lidi, la Pro Loco, l’assessore attività produttive Orsomarso, come lo stesso presidente ff Spirlì.
«Le Terme Luigiane – ha dichiarato in merito Gerardo Calabria, segretario provinciale Cisl – devono riaprire. Troppi posti di lavoro persi, ricadute sull’indotto, sulle prestazioni sanitarie e quindi sullo stato di salute dei calabresi sono a rischio e molto pesanti nell’andamento della via sociale e civile dei cittadini calabresi. I lavoratori non vogliono tavoli, incontri, ammortizzatori sociali o altro visto che il lavoro non l’hanno perso per crisi, ma per l’incuria della politica. Chiedono alla Regione, essendo proprietaria delle sorgenti, la riapertura immediata».
Una riapertura chiesta anche dalla presidente provinciale delle Acli di Cosenza, Caterina De Rose: «Oltre alla situazione dannosa per le famiglie che hanno perso il lavoro, – ha evidenziato De Rose – viene inferta una profonda ferita all’intero territorio, sia da un punto di vista sanitario che economico. Le Terme Luigiane sono uno dei parchi più importanti d’Europa, per le sue acque benefiche. Prima della pandemia registravano una notevole presenza di turisti- pazienti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. La chiusura – ha sottolineato ancora la presidente provinciale delle Acli – ha causato un impoverimento di tutta la zona. Una perdita immane per l’indotto di ristoratori catene alberghiere. Voglio esortare – conclude la presidente provinciale, De Rose – a nome delle Acli tutti gli attori coinvolti in questa vicenda a rivalutare e rivedere la situazione per salvare un posto che rappresenta molto per la nostra Regione. Come anche a non tradire l’articolo 32 della nostra Costituzione che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Non è più tempo di mediazione – ha tuonato a conclusione De Rose – ma di immediati interventi di ripristino della funzionalità degli stabilimenti termali dando le dovute disposizioni per il ripristino della condotta delle acque termali all’induttore di canalizzazione delle acque di proprietà della Sateca».
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