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Il sequestro dell'azienda

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COSENZA – I finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre 7.000 kg di GPL e circa 2.000 bombole, detenute in assenza delle autorizzazioni rilasciate dalle imprese proprietarie.

Le indagini sono scaturite da servizi di controllo ordinari del territorio, nel corso dei quali è stata notata la frequente circolazione di alcuni furgoni sospetti lungo la strada statale 107 silana-crotonese, con a bordo bombole recanti il marchio di una nota azienda operante nel settore energetico. Attraverso l’incrocio degli elementi acquisiti nel corso dei controlli stradali con le risultanze delle banche dati in uso al Corpo, è emerso che l’azienda di trasporti non era autorizzata a detenere le bombole dell’impresa energetica.

Su delega della Procura della Repubblica di Cosenza, i finanzieri hanno eseguito una perquisizione nella sede della società, al termine della quale sono state sottoposte a sequestro circa 500 bombole vuote, detenute all’insaputa dell’impresa proprietaria, la maggior parte delle quali recanti collaudi di sicurezza scaduti.

Dagli ulteriori accertamenti effettuati sulla documentazione fiscale acquisita è emerso che la società aveva emesso fatture per il trasporto di serbatoi vuoti, in favore di un impianto di imbottigliamento di GPL con sede legale a Napoli ed unità operativa ad Altomonte, anch’esso risultato sprovvisto dei titoli autorizzativi rilasciati dalle imprese energetiche.

La conseguente attività di perquisizione di quest’ultimo stabilimento, allocato su una superficie di circa 10.000 metri quadri, ha permesso alle Fiamme Gialle cosentine di accertare, in flagranza di reato, l’indebito imbottigliamento di bombole di proprietà di altre aziende del comparto, con GPL acquistato da altri fornitori differenti da quelli riferibili ai loghi sulle bombole.

I finanzieri, dopo aver apposto i sigilli al macchinario industriale utilizzato per riempire i recipienti, hanno sequestrato oltre 1.500 bombole, di proprietà di imprese energetiche terze, piene o in fase di riempimento di combustibile proveniente da altri canali di produzione e vendita.

Nella maggior parte dei casi, le bombole, oltre ad avere i sigilli di garanzia contraffatti risultavano ritinteggiate, al fine di mascherarne ulteriormente la provenienza, con un colore diverso da quello originale ed identico a quello standard dello stabilimento; venivano riempite con GPL in quantità di gran lunga inferiore rispetto alla loro effettiva capienza, con l’intento di frodare i consumatori finali; recavano collaudo scaduto, ovvero disco con data di scadenza illeggibile.

Di conseguenza, non erano tecnicamente idonee all’immissione in commercio, poiché potenzialmente pericolose per la sicurezza dei consumatori.

E’ stato sequestrato anche un terreno di circa 90 metri quadri, limitrofo all’impianto di imbottigliamento, adibito ad area di risulta non autorizzata, dove confluivano i rifiuti ordinari e speciali riconducibili all’attività imprenditoriale. Per i due imprenditori, di cui uno con precedenti specifici di polizia, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Cosenza per i reati di appropriazione indebita, frode in commercio e reati ambientali.

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