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Un piccolo alunno a scuola (foto d'archivio)

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AMANTEA – C’è tanta rabbia e indignazione da parte dei genitori di un minore frequentante la quarta elementare in un Istituto del luogo, per il comportamento tenuto dalle istituzioni scolastiche in merito all’eccessiva esuberanza del bambino. Esuberanza riconosciuta dai genitori dell’alunno, seguito tra l’altro da una insegnante di sostegno.

Il problema, purtroppo, riguarda proprio il “sostegno” che, secondo la coppia, non sarebbe adeguato al bambino. Tant’è che il minore, nell’ultimo periodo, ha assunto un atteggiamento di vero e proprio rifiuto dell’insegnante, facendosi la pipì addosso e chiedendo di restare a casa.

Tale stato di cose sono state più volte portate all’attenzione del dirigente scolastico, ma al momento non è stato adottato nessun provvedimento, né è stata data la possibilità ai genitori dell’alunno di confrontarsi personalmente con le istituzioni scolastiche per trovare una soluzione.

La situazione, poi, nell’ultima settimana è precipitata. Nel senso che, i genitori del bambino, dopo aver ricevuto un messaggio “anomalo” da parte della docente di sostegno, hanno ritenuto opportuno non mandarlo a scuola e di segnalare l’accaduto alle autorità preposte. In una delle tante missive inviate al dirigente scolastico, infatti, è stata denunciata proprio la «mancata inclusione dell’alunno».

La coppia, in pratica, ha evidenziato che «avendo ricevuto dalla maestra di sostegno il messaggio whatsapp che recitava “salve signora, vi volevo chiedere la cortesia, se vedete che il bambino è particolarmente agitato di tenerlo a casa. Tanto non ha fatto molte assenze. Ne va della incolumità fisica del bambino. Tante grazie”, ci troviamo costretti a non mandare più mio figlio a scuola. Ovviamente dell’accaduto interesserò il mio legale, che prenderà gli opportuni provvedimenti. Le rammento inoltre che abbiamo già provveduto a presentare un esposto perché a nostro avviso è sempre stato tutelato il comportamento della docente di sostegno e non quello di nostro figlio».

A conclusione della missiva i genitore del minore sottolineavano «non saremo presenti alle convocazioni del Glho 2022, poiché è dal mese di gennaio 2022 che stiamo lottando per una migliore integrazione al sostegno di nostro figlio, ma da parte dell’amministrazione non c’è stato nessun riscontro positivo». Nella missiva inviata dalla coppia al dirigente scolastico in data 1 febbraio 2022, tra le altre cose, è stato evidenziato che «intendiamo, ancora una volta, segnalare il disagio manifestato da nostro figlio nel continuare a frequentare la scuola, derivante fondamentalmente dal rapporto poco costruttivo instaurato con l’insegnante di sostegno da cui è attualmente seguito».

E, ancora: «Riteniamo che l’atteggiamento assunto dalla docente nei confronti di nostro figlio, non sia consono alle difficoltà del bambino che sono ben specificate nella diagnosi funzionale di cui la scuola è in possesso. Le metodologie adottate dalla maestra non favoriscono l’inserimento, l’apprendimento e la crescita dell’alunno e lo fanno sentire “diverso” rispetto ai compagni di classe».

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