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Gli esami in presenza all'Unical

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RENDE (COSENZA) – Partenza senza scossoni per gli esami in presenza all’Università della Calabria. L’obbligo di possesso del Green pass è stato gestito senza ripercussioni sull’andamento dell’organizzazione, il tutto in maniera digitale grazie all’app Smart Campus.

Si tratta di una piattaforma creata in house che consente di gestire accessi nei locali e verifiche della certificazione verde, senza impegnare i docenti in laboriosi controlli individuali, come invece sta succedendo in altre università italiane creando qualche disagio. Smart Campus era già stato adottato lo scorso anno per la gestione delle presenze nelle aule, contingentate secondo le disposizioni ministeriali, e da qualche settimana ha avuto un upgrade che ha inglobato anche la verifica di validità del Green pass o il possesso di altra certificazione che consente l’accesso in ateneo.

L’app funziona sia per gli studenti che per i docenti che, prima di entrare in aula per esami o lezioni, scansionano un Qr code che autorizza o nega l’accesso nei locali. Il docente, poi, sempre sull’app potrà controllare l’elenco nominativo dei presenti in possesso di Green pass.

Il rettore Nicola Leone, inoltre, ricorda che gli atenei sono in attesa della piattaforma ministeriale che consentirà di avere l’elenco puntuale di chi non ha ancora il Green pass. «Nelle more – ribadisce il Rettore – tutti i docenti hanno l’obbligo, alla stregua degli studenti, di effettuare il check-in con SmartCampus, check-in che viene consentito solo in presenza di Green pass».

In aggiunta alla procedura dell’app, l’ateneo in questa fase effettua anche controlli a campione. I dati registrati finora sono positivi: tutti i docenti che hanno tenuto esami avevano effettivamente seguito la procedura e possedevano regolarmente la certificazione. Oltre 5mila in 7 giorni sono stati i Green pass già verificati dall’app e attualmente validi. Le verifiche continueranno per tutta la sessione degli esami e poi, da fine mese, per l’inizio dei corsi, che si terranno in presenza, con la trasmissione delle lezioni in streaming per le classi particolarmente numerose.

Anche i docenti firmatari del manifesto contro l’obbligo del certificato verde negli atenei, pur sposando il principio di presunta discriminazione alla base dell’appello, hanno comunque seguito le norme previste dal decreto legge sul possesso della certificazione obbligatoria. In caso contrario, il mancato rispetto dell’obbligo di Green Pass è considerato come assenza ingiustificata e dal quinto giorno è prevista la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.

«La prudenza e la sicurezza dei nostri studenti e del personale sono la nostra bussola, tanto che stiamo andando anche oltre le prescrizioni ministeriali – assicura il rettore Leone –. Nonostante il Governo non lo richieda come vincolo, abbiamo infatti previsto il mantenimento del distanziamento di un metro tra gli studenti e ridotto la capienza delle aule al 50%. Questo per garantire un doppio livello di sicurezza: il Green pass, da un lato, e il distanziamento con uso della mascherina dall’altro».

Massimo rigore nel controllo degli accessi sarà adottato anche per le sedute di laurea che sono tornate in presenza. L’Unical ha infatti previsto che ogni candidato potrà avere un massimo di 5 accompagnatori, provvisti di Green pass. Il possesso di tali requisiti sarà accertato, per i visitatori, da personale appositamente incaricato dal Rettore.

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