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Blitz contro le occupazioni abusive negli alloggi popolari di Acquappesa, controlli dei carabinieri in oltre una trentina di casa
ACQUAPPESA (COSENZA) – Blitz dei carabinieri della Compagnia di Paola, ieri, 2 dicembre 2024, a Intavolata di Acquappesa alle case popolari: degrado, occupazioni arbitrarie e anche droga. Procedimento amministrativo per il rilascio dell’abitazione intestata al boss Franco Muto e ad un amministratore comunale.
Il controllo è avvenuto con il supporto dei militari delle compagnie di San Marco Argentano e Scalea hanno svolto, unitamente all’Aterp Calabria, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale. Un intervento straordinario nelle case popolari di Acquappesa. Si tratta di oltre 50 appartamenti in tre diverse aree del comune.
L’accertamento, frutto degli sviluppi dell’attività informativa della stazione carabinieri di Guardia Piemontese Marina, ha riguardato 30 alloggi per la verifica degli effettivi occupanti, del mantenimento dei requisiti previsti alla concessione dell’abitazione, nonché per il contrasto al degrado urbano e agli stupefacenti, quest’ultimo attraverso l’ausilio di un’unità cinofila dei Carabinieri di Vibo Valentia.
ACQUAPPESA, CONTROLLI SUGLI ALLOGGI POPOLARI: I PROVVEDIMENTI
Riscontrate 8 occupazioni abusive da parte di persone prive di alcun titolo per poter risiedere nella casa popolare, di cui 3 da parte di nuclei familiari inosservanti di un’ordinanza di sgombero già emessa. Tre soggetti deferiti anche per false attestazioni nella stipula del contratto per l’energia elettrica. Uno degli occupanti stava ristrutturando l’abitazione invasa arbitrariamente, abbandonando dietro la palazzina rifiuti speciali non pericolosi. Sequestrati n. 2 appartamenti e, a carico di ignoti, tutta l’area del seminterrato delle palazzine di Nuovo Villaggio Intavolata, il cui accesso poteva avvenire solo tramite delle botole, ma che erano diventate una discarica di materiale di risulta di opere edili, suppellettili, elettrodomestici, parti di arredo e vestiario. Una persona segnalata alla Prefettura di Cosenza poiché trovata in possesso, per uso personale, di una modica quantità di marijuana.
Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, diretta dal Procuratore facente funzioni Ernesto Sassano.
Constatata infine la mancanza di requisiti da parte di altri 11 nuclei familiari che dagli accertamenti hanno ulteriori abitazioni o non vivono stabilmente negli alloggi. Tra queste un’abitazione che era stata concessa dal 1969 a Francesco Muto, boss dell’omonima cosca di Cetraro, attualmente detenuto, mentre in un’altra vi era un amministratore comunale. Per tutti, gli inquirenti hanno richiesto al Comune di Acquappesa l’avvio del procedimento amministrativo per il rilascio dell’abitazione, all’esito del quale, in caso di inottemperanza, sarà emessa l’ordinanza di sgombero. Le abitazioni popolari potranno tornare fruibili a chi ne ha effettiva necessità sulla base di una graduatoria di merito.
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