X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

CETRARO (CS) – La Corte d’Appello di Catanzaro ha scarcerato tre imputati del processo “Frontiera”, l’inchiesta della Dda di Catanzaro sull’associazione mafiosa diretta da Luigi e Franco Muto, quest’ultimo meglio conosciuto come “Re del Pesce”, operante da Cetraro fino ai confini con la Basilicata.

I tre imputati, che avevano scelto il rito abbreviato, sono Mara Muto e Andrea Orsino, rispettivamente figlia e genero di Franco Muto, e Antonio Pietramonica (difesi dagli avvocati Giuseppe Bruno, Michele Rizzo, Giuseppe Fonte e Rosanna Cribari).

Tutti e tre avevano ottenuto una condanna parzialmente annullata in riferimento all’esclusione dell’associazione armata, al ruolo partecipativo dell’associazione mafiosa e della riqualificazione del fatto relativamente alla gestione dell’Eurofish (contestazione che riguarda Mara Muto e Andrea Orsino), che ha comportato un nuovo processo di secondo grado relativamente alla pena da rideterminare. La scarcerazione è sopraggiunta sulla scorta che sono venute a mancare le esigenze cautelari, anche alla luce degli anni di detenzione già scontati. I tre, quindi, sono tornati in libertà con obbligo di firma.

Il 22 dicembre 2021, lo ricordiamo, la Cassazione aveva emesso sentenza per gli imputati che avevano scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato. I giudici romani, in buona sostanza, avevano confermato quasi tutte le accuse nei confronti degli imputati, ritenendo che la cosca di Cetraro non sia armata e che le contestazioni alla figlia di Franco Muto, Mara e al marito, Andrea Orsino, in relazione alla gestione dell’Eurofish di Cetraro, dovevano essere riqualificate in violazione degli obblighi di custodia. Inoltre, per entrambi, così come per il capo Luigi Muto, era stata esclusa l’aggravante del comma 4 (associazione armata). In virtù di ciò, diverse condanne saranno rideterminate in un nuovo giudizio di secondo grado davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro.

Ad ogni modo, per quanto concerne le condanne inferte per gli abbreviati, abbiamo: Valentino Palermo, 7 anni; Vittorio Reale, 7 anni e 8 mesi; Luigi Sarmiento, 2 anni e 8 mesi; Salvatore Sinicropi, 14 anni e 8 mesi; Carmelo Valente, 14 anni; Giulio Caccamo, un anno, 6 mesi e 10 giorni; Pietro Calabria, 5 anni e 10 mesi; Fedele Cipolla pena da rideterminare; Franco Cipolla,  pena da rideterminare; Angelina Corsanto, pena da rideterminare; Guido Maccari, pena da rideterminare; Giuseppe Montemurro, 3 anni e 4 mesi; Luigi Muto, pena da rideterminare; Mara Muto, pena da rideterminare; Sandra Muto, 1 anno e 4 mesi; Carmine Occhiuzzi, pena da rideterminare; Andrea Orsino, pena da rideterminare; Alfredo Palermo, pena da rideterminare; Alessandro De Pasquale, pena da rideterminare; Antonio Pietramonica, pena da rideterminare; Gianfranco Di Santo, 7 anni e 6 mesi; Giuseppe Esposito, 5 anni e 8 mesi; Antonietta Galliano, 1 anno e 4 mesi.

Share
Stefano Mandarano

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE