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TREBISACCE (CS) – È notte fonda quando il crepitio del fuoco ed i primi boati, svegliano gli abitanti di via Francesco Cilea, traversa della strada principale della città.

Sono circa le due di notte e il quartiere si anima: c’è chi scende per strada e chi dai balconi getta acqua sulle due auto che hanno preso fuoco, probabilmente per l’origine dolosa dell’incendio.

Arrivano sul posto i carabinieri della locale Stazione agli ordini del comandante, maresciallo Natale Labianca, cui è affidato il difficile compito di stabilire se si tratta di dolo o di un cortocircuito, al quale, però, non crede nessuno. Poi, le complicate indagini per scoprire gli eventuali autori dell’incendio.

È tempo ormai che Trebisacce si doti del sistema di videosorveglianza, avviato 13 anni orsono, dopo l’incendio doloso del parco macchine comunali, ma mai messo in funzione. Si attendono i Vigili del Fuoco che devono intervenire da Castrovillari. Quelli volontari di Trebisacce non hanno un organico tale da mettere insieme una squadra. Intanto le lingue di fuoco consumano le due auto parcheggiate accanto al marciapiedi: sono un Volkswagen UP, in origine di colore rosso, di proprietà di una signora che abita nella strada ed una Lancia Phedra, in origine di colore blu, monovolume di proprietà di un cittadino di origini pakistane che abita nella palazzina ai cui margini è parcheggiata l’auto.

Intanto il fuoco arde e riduce le due auto a scheletri di ferraglia. Non solo. Il fuoco stacca dal muro della palazzina pezzi di intonaco ed il rivestimento in pietra dello zoccolo dello stabile, annerendo le saracinesche di un noto parrucchiere del posto. “Il dramma – ci dice – che proprio in questa settimana si lavora di più mentre io sarò costretto a stare fermo”.

Il fuoco annerisce l’esterno del primo piano, dove una signora si affanna a lavare e pulire dalla fuliggine quanto sporcato da fuoco e dal fumo, penetrato in casa nonostante gli infissi chiusi. Anche la facciata del secondo piano è annerita. Quando arrivano i Pompieri da Castrovillari, non c’è più niente da salvare ma solo mettere in sicurezza il luogo dell’incendio.

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