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COSENZA – Dissapori covati da tempo lo avrebbero spinto a lanciare contro il fratello una bombola di gas prima data alle fiamme. Per il gip di Cosenza, Roberto Mauro, cinquantacinque anni e residente nella cittadina di Zumpano, alle porte del capoluogo bruzio, avrebbe tentato di uccidere il fratello, residente nella stessa palazzina e con cui è in inimicizia.

Il fatto è stato ritenuto così grave da far propendere il giudice per l’applicazione della misura cautelare in carcere. Il tentato omicidio è avvenuto lo scorso 15 novembre: il fratello del cinquantacinquenne stava pulendo nel cortile di casa il suo furgone, quando avrebbe sentito il fratello armeggiare nel seminterrato con una saracinesca, salvo poi vederlo, poco dopo, lanciare contro di lui una bombola di 15 chili di gas, a cui prima aveva dato fuoco.

Fortunatamente, è riuscito a scansarla e questa si è schiantata sul mezzo pesante, spegnendosi. L’uomo, subito dopo il tentativo di fare del male al fratello, sarebbe salito a bordo della sua auto, parcheggiata già sulla via e a motore acceso, insieme alla figlia e alla moglie. Intanto, mentre la figlia della vittima componeva il numero della centrale operativa del 112 per chiedere aiuto, lui ha bussato alla caserma della Compagnia di Rende, con la scusa di non fidarsi dei militari di Celico che gli avrebbero, una volta, puntato un’arma contro.

A questi racconta che il fratello importuna e molesta la moglie, così da rendere invivibile la convivenza nello stesso stabile. Conclusa la denuncia, ha afferrato il telefono ed ha contattato il “Centro antiviolenza Roberta Lanzino”, confessando che la figlia aveva subito violenza fisica, ma non sessuale, da parte dello zio. Un comportamento che, secondo gli inquirenti, confermerebbe il suo coinvolgimento nel tentato omicidio.

Per di più, i militari intervenuti sul posto hanno sequestrato una pendrive contenente i filmati di videosorveglianza, che registrano prima il rumore della saracinesca, poi lo schianto della bombola sul camion e ancora l’uscita frettolosa del fratello. Insieme alla famiglia, rientrerà poi alle 14, trovando ancora nello spiazzo la gazzella dei carabinieri e dichiarando di non ricordare l’ora in cui è uscito di casa.

Tutti gli elementi sin ora raccolti non lasciano spazio a dubbi. Peraltro, sul balcone di casa dell’uomo, al secondo piano, lo stesso da cui sarebbe stata buttato il gas, è stata rinvenuta un’altra bombola dello stesso tipo. Ieri, per lui si sono aperte le porte della casa circondariale di Cosenza.

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